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PAURA E CONFUSIONE

L’analisi della partita contro la Lazio

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Cagliari-Lazio è terminata col risultato di 3-1 in favore dei biancocelesti. Per i rossoblù si tratta dell’ennesima sconfitta (la quattordicesima) stagionale oltre che la quarta di fila in quattro partite, ruolino di marcia che li ha portati ad occupare il penultimo posto in classifica sopra solo la Salernitana.

Durante questo terribile mini ciclo, sembra che il Cagliari abbia perso le poche certezze maturate nel corso della gestione Ranieri. Perché se i magri risultati sono purtroppo stati una costante di tutto il girone d’andata, da qualche turno è anche in atto un netto peggioramento delle prestazioni collettive. La squadra ha perso lo spirito combattivo che l’ha contraddistinta per tante gare e la confusione regna sovrana a tutti i livelli. Così come non convince il rendimento di diversi calciatori, è altresì innegabile la discutibilità di diverse scelte di Ranieri. Zappa centrale, Nandez arretrato, Dossena e Luvumbo in panchina, un atteggiamento troppo attendista che porta costantemente a regalare i primi quarantacinque minuti: sono queste le critiche più quotate che al momento l’allenatore vede rivolgersi. 

E forse non a torto, considerato come il Cagliari sembri una formazione che per dare il meglio di sé ha bisogno di sentirsi nuovamente pericolosa, in grado di far male agli avversari. In una parola: serve coraggio. La filosofia del “badare prima a non prenderle” genera paura, non funziona perché la squadra ha dei problemi al reparto arretrato troppo grossi per nasconderli con la sola compattezza, cosa che invece potrebbe riuscire a fare offrendo una proposta di gioco più articolata.

Oggi la situazione è quasi - sportivamente parlando - drammatica. Il campionato non aspetta perciò il tempo degli esperimenti è finito ed è arrivato il momento delle scelte forti: in campo devono andare i migliori, possibilmente con idee chiare in testa e col cuore sgombro di paura.

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