Sbagliare è umano, perseverare diabolico. Il Cagliari in questa stagione ha perso tanti punti non sempre perché l'avversario ha dominato ma per via di errori ripetitivi che sono costati cari. 

I rossoblu hanno avuto partite abbordabili, macchiate però da una costante negativa. Vuoi per amnesie difensive o per cartellini rossi i sardi hanno commesso ripetutamente gli stessi passi falsi. Ieri contro il Verona era un match da vincere, sia per la classifica che per il valore tra le due rose. 

Makoumbou era già stato espulso contro la Lazio per un fallo a gara iniziata, compromettendo una partita che alla fine ha visto i rossoblu giocarsela contro i biancocelesti, e chissà come sarebbe finita in parità numerica. Al Bentegodi sempre Makoumbou ha preso due gialli e a inizio ripresa il Cagliari era già con un uomo in meno: poco dopo ecco la rete del Verona, che ha condannato Ranieri e la sua banda. 

Questi sono episodi che pesano. In altre occasioni non sono arrivati cartellini rossi, ma al contrario sono arrivati regali difensivi. In questo campionato, su 17 partite, solo due volte i sardi hanno mantenuto la porta inviolata. Terza peggior difesa del campionato, soltanto dopo Salernitana, ultima in classifica, e Sassuolo. 

Troppe volte il Cagliari si è fatto gol da solo, concedendo ampi spazi agli avversari. Ieri c'è stato un altro esempio, con Ngonge che è stato quasi invitato al tiro da Augello e Hatzidiakos che sono restati a guardare mentre lo scaligero entrava in area e calciava indisturbato. Simili situazioni non sono state sporadiche quest'anno, ma ripetute. 

Il Cagliari sta facendo avanti e indietro dalla zona retrocessione, senza trovare quella continuità giusta per fare quei quattro o cinque risultati utili consecutivi che farebbero una grande differenza. Intanto, come contro la Salernitana, un altro scontro salvezza è andato. Il prossimo è tra meno di una settimana, contro l'Empoli. Vincerà chi commetterà meno errori, possibilmente imparando da quelli passati.