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RINASCITA

L’analisi della partita contro il Como

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Il Cagliari ha liquidato 2-0 il Como bagnando con un successo il tanto atteso ritorno sulla panchina rossoblù di Sir Claudio Ranieri dopo ben 32 anni. Il tecnico romano - nonostante le 71 primavere di età - si è emozionato al momento dell’ingresso in campo, come se il suo legame con la Sardegna non fosse minimamente stato intaccato dal tempo e dalle esperienze vissute nell’arco di una lunghissima carriera ad alti livelli. Del resto c’erano pochi dubbi su questo: Ranieri è un uomo di altissimo spessore oltre che un vero signore del nostro calcio, proprio queste sue qualità lo hanno portato a fare bene e ad essere amato ovunque abbia allenato. Con Cagliari però c’è sempre stato un feeling speciale, simile a quello per la sua Roma: entrambe le città sono casa sua, una per diritto di nascita e l’altra acquisita. 

Forse è proprio per questo motivo che l’impatto avuto sul mondo rossoblù è stato immediato sia dal punto di vista del mero risultato sportivo che da quello ambientale. Tutte le componenti del sistema Cagliari (vale a dire il trinomio società-squadra-tifosi) si sono unite guidate da Ranieri per cercare di raggiungere il dichiarato obiettivo promozione. In pochi giorni in Sardegna si respira un’aria nuova: sono cambiati gli atteggiamenti dei giocatori, è cambiata la fiducia della gente nella squadra e nel futuro della stagione. Il tutto si è tradotto in campo con una prestazione di buon livello che ha permesso di battere il Como senza troppe difficoltà, sfruttando per lunghi tratti un’arma che il Cagliari di Liverani utlizzava pochissimo: la verticalità. La nuova squadra di Ranieri tende infatti a giocare meno il pallone in orizzontale e più in verticale, avvantaggiando le punte nel gioco offensivo e alleggerendo al tempo stesso la pressione sulla difesa. 

A beneficiare del cambio di stile di gioco sembra siano stati un po' tutti i calciatori, apparsi subito molto coinvolti dal nuovo progetto. Come Azzi, appena arrivato e subito in gol, ma anche Radunovic e Zappa, parsi più sicuri e concentrati del solito. Solo il tempo dirà se questi segnali positivi saranno stati soltanto una scintilla isolata oppure l’innesco di un fuoco destinato a crescere. I presupposti per una rinascita ci sono, ora sta a Ranieri e a suoi ragazzi lavorare per far si che i desideri diventino realtà.

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