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Nel segno di Zito

L’analisi della partita contro il Cittadella

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Agli occhi di un osservatore  di passaggio, la partita tra Cagliari e Cittadella potrebbe essere archiviata come una semplice vittoria da parte della squadra più quotata, i rossoblù, su quella meno attrezzata, i granata ovviamente. E per molti versi è andata effettivamente così, anche se i 3 punti si sono materializzati in rimonta solamente nella parte finale della disputa. 

Ciò che invece dovrebbe saltare all’occhio di questa gara sono due aspetti: primo, il grande spessore di Marco Mancosu in Serie B, ieri in gol e tra i migliori in campo con solo una manciata di allenamenti nelle gambe; secondo, la fragorosa entrata in scena di Zito Luvumbo nell’universo cagliaritano. Già, perché fino a qualche ora fa, nonostante una stagione da stellina in Primavera e qualche fugace buona apparizione in amichevole, Zito era considerato dai più come una specie di oggetto misterioso ancora tutto da scoprire. Veloce sì, ma tecnicamente grezzo e tatticamente indisciplinato. Probabilmente tali definizioni non erano tanto lontane dalla verità, tuttavia il tempo ed il lavoro impiegati su di lui dai vari allenatori sembrano finalmente aver dato i propri frutti. 

Oggi il ragazzo appare diverso, migliorato: Liverani ha fiducia in lui, gliela dimostra con i fatti concedendogli spazi importanti sia da titolare che da subentrante e venendo ripagato sul campo da giocate funamboliche, come quella che ha portato Mancosu a segnare di testa il gol del pareggio. Di fatto, si può dire che il Cagliari abbia battuto il Cittadella nel segno di Luvumbo, considerato come il suo ingresso abbia sparigliato le carte in tavola dando ai sardi l'imprevedibilità che serviva in quel momento. Che sia la prima piacevole sorpresa di una lunga serie? I tifosi del Cagliari se lo augurano e Zito ha le qualità per diventare una pedina importante della squadra. Se ci riuscirà, però, solo il campo saprà dirlo.


 

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