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L’onore delle armi

L’analisi della partita contro il Milan

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Per il Cagliari è arrivata un’altra sconfitta, la terza di fila in un preoccupante periodo arido di risultati, successivo peraltro alle cinque partite utili che avevano riacceso le speranze di salvezza della squadra. Tuttavia il match contro il Milan - seppur accostabile agli altri a causa del risultato negativo - non è stato totalmente da buttare e ha mostrato in campo una squadra viva e vogliosa di lottare nell’arco di quasi tutti i novanta minuti. E non era così scontato, considerato che i rossoneri (primi in classifica, è doveroso sempre ricordarlo) sono partiti forte anche all’Unipol Domus, riuscendo a collezionare ben tre occasioni importanti (ed un palo) nei primi quindici giri di orologio.

Sembrava il principio di una serata horror, invece da quel momento il Cagliari ha preso le misure all’avversario e ha iniziato a risalire il campo con più frequenza e con discrete trame di gioco, seppur senza riuscire a mettere concretamente in difficoltà Maignan. Superata la tempesta, la squadra si è gettata con entusiasmo pure nella ripresa ma all’ora di gioco è stata punita da un gran sinistro di Bennacer, favorito da una sponda perfetta da parte di Giroud. L’esperienza e la qualità tecnica dunque, doti che il Milan possiede in abbondanza e che in quel frangente si sono rivelate velenose per il Cagliari.

Incassato lo svantaggio, i ragazzi di Mazzarri non si sono persi d’animo e hanno continuato a combattere per ogni palla con agonismo feroce, tenendo aperti i giochi fino ai minuti finali, quando notoriamente può succedere di tutto a causa della mancanza di lucidità. Così, dopo aver rischiato di capitolare per un tiro di Calabria respinto miracolosamente da Cragno, i rossoblu hanno visto l’agognata occasione del pareggio - costruita da uno stoico Pavoletti - prima materializzarsi e poi infrangersi crudelmente sulla traversa, tutto questo a una manciata di minuti dal termine.

Il resto, come si suol dire, è storia: il Milan ha vinto, è primo in classifica e merita tutti i complimenti del caso, al Cagliari resta l’onore delle armi e la consapevolezza che con prestazioni del genere l’obiettivo salvezza difficilmente potrà sfuggire.

 

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