Che Riccardo Sottil sapesse giocare a calcio, forse, lo avevamo capito prima di tutti. Con altrettanto anticipo avevamo percepito che non fosse un mostro di simpatia e ieri, con la maglia viola addosso, ha confermato entrambe le intuizioni. Che poi si potesse sospettare anche un suo gol decisivo è un altro discorso, ma diciamo che il pronostico qualcuno lo aveva fatto.
Tirare fuori punto contro questa Fiorentina è tanta roba, ma portarne a casa uno solo da quella partita è un crimine contro l'umanità . Probabilmente col rigore trasformato da Joao Pedro non avremmo fatto questo discorso, ma è probabile anche che se Biraghi avesse segnato il suo il Cagliari non sarebbe più entrato in partita, motivo per cui l'analisi a prescindere dall'episodio non ha senso di esistere. Si può però ragionare sul gol concesso in superiorità numerica e, forse ancor di più, sul forcing timido portato dai rossoblù a frittata compiuta, come se nella mente dei sardi si facesse strada la paura di perderla, dopo aver buttato la vittoria.
Eppure se si vuol centrare la salvezza bisognerà iniziare a rischiare qualcosa, perché di soli punticini non si sopravvive. Una prova evidente la sta offrendo lo Spezia, data come preda da cannibalizzare in scioltezza sino a qualche settimana fa, e ora in fuga con quattro (!) vittorie nelle ultime cinque. Se il blocco dei bassifondi arrivava sino al quattordicesimo posto poche giornate prima d'ora, già oggi il discorso inizia ad assottigliarsi sino alla sedicesima piazza. La sensazione è che per salvarsi il Cagliari dovrà lasciarsi alle spalle almeno una genovese, la Salernitana e il Venezia. Ora, che la Samp sia così in fondo è poco più di un caso (e molto più fortuito dello sprofondo del Cagliari stesso), Genoa e Salernitana son pronte ad un'ultima settimana da nababbi sul fronte mercato, e i lagunari hanno spaventato un'Inter quasi imbattibile, andando a pochissimi minuti dal risultato. Questo non per dire che i sardi siano spacciati, ma per dare un'idea di come ci sarà da lavorare, ma soprattutto di quanto ci sia da vincere.
Ora due settimane per ricaricare le pile e preparare la volata: l'inerzia non sembra poi così malvagia. A voler trovare il lato buono delle cose, gli anni scorsi, di questi tempi, i sardi erano nel tunnel senza uscita: galleria già vissuta e sorpassata in questo campionato che, seppur ancora decisamente buio, sembra essere in via di illuminazione.