Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Cagliari, è una bugia: raccontata da parolai e buffoni

L'analisi del match contro il Milan

Condividi su:

È una bugia. Solo una bugia, raccontata da parolai o buffoni, cialtroni deliranti o mistificatori in cerca di gloria. Quella di un Cagliari ultimo, con zero punti, perso nei bassifondi della classifica insieme alla Fiorentina con il giglio coperto dal cartello dei lavori in corso, il Benevento tanto simpatico ma poco adatto alla categoria, una Udinese presa a sberle dalla Spal e l'Atalanta, gemella di gioielli rubati.

Perché il Cagliari gioca bene ma Dybala scende dalla navicella spaziale, perché il Cagliari gioca bene ma Suso estrae il coniglio dal cilindro proprio nel momento migliore dei sardi, che tornano dalla doppia trasferta portando a casa solo magneti da frigo e altri souvenirs.

Il risultato è casuale, la prestazione no e, se due indizi fanno una prova, il Cagliari sta mostrando di voler (e poter) essere una protagonista di questo campionato. A maggior ragione quando arriverà la fantomatica punta, che sia Pavoletti o che sia chiunque altro: a furia di attendere il centravanti quasi quasi i rossoblù si stanno abituando a farne a meno, e quella di ieri può essere senza dubbio etichettata come una delle migliori trasferte dell'era Rastelli: gol subito in avvio, poi rossoneri alle corde per tutta la gara.

Solo che il Cagliari fa, il Milan ha. E a volte una punizione pennellate vale più di cento idee. Non fraintendiamo, i sardi hanno un organico più che dignitoso. Manca solo qualche piccolo tassello che dovrebbe essere sistemato in questi giorni conclusivi della sessione di mercato, dopodiché si potrà (forse, chissà) anche pensare in grande.

Non sono tante le squadre che possono vantare un centrocampo con Cigarini, Ionita, Barella e Joao Pedro, per quella che può essere considerata senza problemi una delle dieci linee mediane più forti del campionato.

Il Cagliari dunque cresce, cresce con il risveglio di Joao, la consacrazione di Barella (ma come gioca?!) e la voglia di riscatto di Cigarini. Finito il miniciclo terribile, i sardi dovranno vestirsi da fazzoletti, asciugando le scorie delle sconfitte ma assorbendone i messaggi positivi.

Tanti. Non credete a quella classifica. Se i più grandi calciatori di sempre hanno le gambe corte un motivo ci sarà.

Condividi su:

Seguici su Facebook