Allenare il corpo di questi tempi può risultare controproducente, gli infortuni sono alle porte, meglio dunque allenare la mente. Ed ecco allora i rossoblù sfruttare l'occasione bergamasca per mandare in stampa la prima settimana enigmistica a tinte rossoblù.
Si parte col più classico dei quesiti: "trova le differenze". Trovale tra un'Atalanta che porta sei uomini in zona d'attacco ad ogni azione (tra Conti, Spinazzola, Kessie, Kurtic, Petagna e Gomez), e il naufrago Borriello, da solo nell'isola deserta, abbandonato a sé stesso nella gabbia dei leoni. Il 4-1-4-1 proposto da Rastelli ci può stare, per carità (la Spagna di Del Bosque ha vinto un mondiale così), ma se i due esterni non spingono diventa davvero difficile creare patemi d'animo alla difesa nerazzurra, tanto più che i laterali dell'Atalanta, svincolati da compiti difensivi, acquisiscono la libertà di assaltare la trincea cagliaritana, e via alla fiera del cross.
Tutti schiacciati e inizia il secondo quesito, "La pista cifrata", unisci i puntini e crea la figura. Solo che la spezzata dà vita ad una retta, la distanza tra centrocampo e difesa non esiste, otto uomini schierati in fila e l'Atalanta pensa, imposta, prende il caffè, pensa (ancora) e segna.
Merito anche di un illegale Papu, lui sì, enigmista, che spiega al Cagliari che per i rossoblù le parole crociate son anche fattibili, ma se togli le caselle nere si mette male. E le caselle nere sono i brasiliani, Farias e Joao Pedro, gli unici in questa rosa in grado di creare superiorità numerica e trovare dal nulla, in mezzo al caos, il corvo parlante, la giocata decisiva. In quest'ottica farà particolarmente comodo Ibarbo, quello vero. Perché l'Atalanta trova il primo gol con una bella azione corale, ma il secondo lo tira fuori Gomez dal nulla. Poi chiaro, troppo spazio per calciare, ma quei colpi non li inventa qualsiasi giocatore abbia un metro davanti a sé.
Luce spenta dopo una partita illuminata giocata una settimana prima. Ormai una costante, per un Cagliari da luci psichedeliche che accende l'interruttore in Sardegna e lo spegne oltremare. Qualcuno ha provato a spiegarsi il perché, poi ci ha rinunciato.
È roba da enigmisti.

