"Ho promesso alla squadra una bottiglia di champagne per ogni punto conquistato. Gliene devo 13. A San Siro abbiamo compiuto un’impresa, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Ci mancano 27 punti prima di poter parlare. Esclusi? Queste partite vorrebbero giocarle tutti. Isla veniva dal Cile, 180’ in cinque giorni e 48 ore di aereo. Serviva freschezza, Munari ha fatto il lavoro sporco. A Borriello ho detto che era un’idea strategica: volevo velocità per ripartire. Ho creduto in Melchiorri e Sau. Marco ha fatto buon viso a una scelta fatta per la squadra. È entrato col piglio giusto, dando un segnale importante. Se avessimo perso chissà . Metto tutto nel conto, faccio l’allenatore e scelgo il meglio per il gruppo. Se pensassi alle critiche dovrei fare altro".
Sono le dichiarazioni del tecnico rossoblù Massimo Rastelli ai microfoni de La Gazzetta dello sport.
Il Mister prosegue:
"Sull’1-1 ho visto i ragazzi crederci. I cambi di Isla e Borriello hanno dato sostanza, esperienza e pressione. Il top? In panchina a San Siro, portare a casa tre punti, la terza vittoria di fila, prima in trasferta. Nessuno aveva battuto l’Inter in casa, averlo fatto in rimonta è frutto di personalità e coraggio. Ci servono punti. Abbiamo battuto i nerazzurri con approccio e organizzazione. L’Inter ha tanta qualità e chiuderà la stagione da protagonista. Per ora hanno poco equilibrio, nella fase di costruzione Ansaldi e Santon giocano molto alti, Joao Mario fa quasi il trequartista: quando perdono palla rimane Medel con Miranda e Murillo. Li abbiamo sfiancati col baricentro e il pressing alto. Abbiamo sofferto ma la vittoria è meritata".
Qualche rossoblù merita la Nazionale?
"Il c.t. vede e sa chi è adatto all’azzurro. Intanto, noi abbiamo giocato con due stranieri, lo zoccolo duro è italiano e interessante con Murru, Melchiorri, Barella, Di Gennaro".
