Continua la presentazione dello staff di mister Pisacane. Oggi, il protagonista è Luca Bucci: grande passato da calciatore e oggi preparatore dei portieri.
Ecco le sue parole, riportate dai canali ufficiali rossoblù:
“Come sono arrivato qui? Il colloquio con Fabio mi ha convinto subito, la sua energia e la sua visione del calcio sono stati fattori decisivi. Poi ho giocato la mia ultima partita da professionista a Cagliari, nel 2009, con la maglia del Napoli e conosco molto bene Giacomo Murelli. Lo staff è giovane e determinato, sappiamo dove vogliamo andare. Abbiamo le idee chiare e lavoriamo con convinzione.
Io ho smesso di giocare abbastanza tardi, ma già negli ultimi anni da calciatore avevo iniziato a prepararmi per questo ruolo. Oggi i portieri sono diversi rispetto ai miei tempi, e soprattutto ognuno è una persona diversa dall’altra, per questo servono prima di tutto qualità umane. Il portiere non è un giocatore a parte, è uno degli undici in campo e come tale va considerato nel lavoro quotidiano. Certo, ha caratteristiche specifiche, quindi gli allenamenti hanno anche dei focus specifici necessari.
Ho vissuto il Mondiale del ’94, è stata un’esperienza straordinaria, anche se il finale è stato amaro. Lì ho avuto a che fare con Gigi Riva: sapeva trasmettere tantissimo con pochissime parole. Parlava poco, ma bastava per sentirti colmo di valori. È stato un onore conoscerlo. Con Zola ho condiviso tanto al Parma e in Nazionale. Un campione straordinario, e una persona meravigliosa, siamo ancora in contatto.
In cosa Caprile più forte di me? Non saprei, lui è ancora molto giovane e ha qualità, con margini di miglioramento: è intelligente, legge il gioco, può crescere. Sono convinto che lavoreremo bene insieme.
Ho avuto modo di visitare Cagliari prima di venire qui, è una città splendida. Quando venivo a giocare non c’era tempo per il turismo, ora sto scoprendo posti bellissimi anche nei dintorni. Amo la storia dei luoghi dove vivo, mi piace sentire l’identità della terra e della squadra che la rappresenta. E qui la passione per il Cagliari è fortissima. Questo attaccamento rende tutto più speciale e può darci una spinta fondamentale.
Vogliamo che la gente sia orgogliosa di noi, che si riconosca in quello che vedrà in campo. L’obiettivo è arrivare alla fine della stagione con la consapevolezza di aver dato tutto, fino all’ultima goccia. I risultati si valuteranno alla fine, com’è giusto che sia. Ma l’impegno, quello, deve essere totale sin dal primo giorno, affinché i sardi e i tifosi del Cagliari tutti possano andare a testa alta”.
