Radja Nainggolan, da poco un nuovo giocatore dell'Anversa, è stato ospite in collegamento alla trasmissione Il Cagliari in Diretta, dove ha parlato della sua nuova esperienza in Belgio e dei motivi per cui non è tornato in Sardegna.
Ecco le sue dichiarazioni:
"Avventura all'Anversa? Sono entusiasta e sereno, sono in un campionato nuovo ed è una cosa nuova per me, sono tornato nella città di quando quando bambino, viverci da adulto è un'altra cosa, ma non ho mai avuto problemi ad adeguarmi.
Da bambino ero ad Anversa, viverla da giovane con tante difficoltà non è stato mai semplice, ora tornare qua in un'altra forma di vita è sicuramente più facile per me. Quando ero in Italia mi mancava, tra amici e stile di vita.
Per me è importante il Belgio, anche per le mie figlie, devono assaporare la loro appartenenza, penso sia uno step giusto della loro crescita. I tifosi mi hanno accolto bene anche se c'è stato un piccolo dibattito tra tifoserie, perché io vengo dalla squadra rivale dove sono cresciuto, ma la mia scelta, dal momento che non ho potuto chiudere a Cagliari, era tornare nella mia città natale.
Nostalgia di Cagliari? C'è stato un dispiacere enorme, ho dato tutta la mia disponibilità , ho rinunciato negli ultimi due anni a tanti soldi per giocare qui, ho dato la mia parola per tornare a Cagliari che però non è stata mantenuta dalla società . Non ho più mai sentito nessuno da quando me ne sono andato, ho ricevuto un messaggio da parte del direttore che mi ha fatto piacere ma anche incazzare, dove ha detto che era contento della mia professionalità , ma pensavo mi volesse un po' di più al Cagliari.
Avevo un contratto pesante all'Inter, ho detto al Presidente che sarei venuto per una certa cifra, lui ha detto che era troppo e ho accettato, ma quando poi l'offerta più bassa è stata divisa in due non mi è piaciuto, stavo dieci gironi senza squadra dopo aver risolto con l'Inter, dovevo muovermi in fretta e ho fatto una scelta.
Storia finita? Sono stato sempre uno diretto nelle scelte che ho fatto, ho dato sempre il massimo dovunque sono andato a giocare, al Cagliari lo stesso, sin dal primo giorno in cui sono arrivato nel 2010. Non sono più giovane, cambiare vita per poi ricambiare vita dopo un anno non è cosa per me.
Ex compagni? Mi sento con Joao Pedro, mi sono sentito anche con Keita che è un giocatore fortissimo, ho sentito Ceppitelli, mi sono sempre sentito con tutti i miei compagni nelle varie squadre in cui sono andato, ho sempre avuto bei rapporti con tutti, nel Piacenza, al Cagliari, nella Roma e all'Inter.
Per me chiudere la carriera a Cagliari sarebbe stata una favola, ma invece non è stato possibile in questo mondo di tante chiacchiere.
Di Cagliari mi manca la gente, la sua semplicità , è come un posto in cui conosci tutti, non c’è stress. Mi manca la semplicità di vita di Cagliari. Questo mi dava felicità . Orgoglioso della mia carriera? Io nella mia vita devo giocare a calcio e vivere felice, e fino ad oggi ci sono riuscito. Alla fine non ho nessun rammarico, Cagliari sarà sempre la mia casa, tornerò presto.
Keita e Strootman? Keita è esplosivo, un po’ matto ma ha tanta voglia di fare. A Cagliari con un po' di fiducia può fare benissimo. Kevin ha esperienza, tempi di gioco anche se è stato penalizzato dagli infortuni. Provai a farlo venire già l'anno scorso. A Cagliari si troverà bene.
Dalbert? L'ho conosciuto all’Inter, voleva andare via e gli ho parlato di Cagliari, è una piazza perfetta per il suo rilancio.
Non ho niente da rimproverare alla società ma sono deluso, capisco i motivi economici ma non capisco perché mi abbiano dato una parola e poi non l’abbiano rispettata“.