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Pavoletti: “Europa? C’e rammarico”

“Ora puntiamo al decimo posto”

La Redazione
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Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari, è intervenuto ai microfoni di VIdeolina ospite della trasmissione "Videolina Sport". 

Ecco le sue parole:

“Iniziò a stare bene, ieri erano 5 mesi dall’operazione. C’è fiducia, si prospetta un futuro migliore del precedente. Domani ho il test col medico che mi darà il via libera o meno, l’ultima parola non è la mia.

Rientrare nel campionato in corso? Prima non ci credevo quasi, poi mister e società hanno preso sul serio l'obbiettivo. Vedremo cosa dirà il chirurgo.

All’inizio pensavo di poter fare qualcosa in più di qualche minuto, però sarebbe irresponsabile. Più minuti fai e più il rischio aumenta. Giusto rientrare così riparto motivato, poi dovrò cominciare a prepararmi per il prossimo campionato.

Sassuolo? Partita difficile, stanno bene ed è difficile prendergli la palla. Siamo stati bravi a rimanere uniti, alla prima occasione abbiamo segnato. Quindi un punto che ad un certo punto sembrava irraggiungibile, un punto guadagnato.

Il possesso del Sassuolo? Il bello del calcio è che i numeri non dicono tutto. Il Cagliari nelle difficoltà è riuscita a migliorare, il Sassuolo invece è crollato fisicamente e non ha approfittato della situazione.

I 18 gol di Joao Pedro? Non so se ci sono interviste dal ritiro, dissi già da allora che speravo rimanesse perché era in forma. Poi 18 gol sono tantissimi, spero ne faccia tanti altri.

Motivazioni nel finale di stagione? Può succedere che calino, poi questo campionato è strano. Giochi tanto quando invece non dovresti giocare. Giocare a pallone ogni 3 giorni non è semplice senza preparazione, il mister dice bene quando parla di obbiettivi, ti aiutano a mantenere alte le motivazioni. Senza un obbiettivo forte rischi di fare un campionato meno brillante di quanto vorresti.

Ragazzi su cui puntare? Credo che c’è un giocatore che ha fatto la differenza anche se non viene considerato spesso, Marko Rog. Ha una forza e una qualità che in questo momento ci trascinano. È un giocatore completo, che sia da blindare per lungo tempo a Cagliari. Mi dispiace che venga considerato poco perché è timido e introverso.

Simeone? Giovanni ha qualità, è indispensabile per noi. Ha una lettura della profondità micidiale, allunga le difese e crea gli spazi per giocare. Poi è un lottatore. La nostra convivenza? Io la vedo bene, poi deve decidere il mister. A grandi livelli bisogna anche conoscere i compagni, aiuta a rendere al massimo. Cagliari col tridente? Sarebbe bello.

Responsabilità della difesa sul gol del Sassuolo? È difficile, con le deviazioni gli attaccanti hanno sempre dei benefici. Probabilmente Paolo non ha neanche visto la palla, la devia con la spalla. Purtroppo sono attimi, certe volte non ci si rende nemmeno conto.

Aspettarsi di più da qualcuno? Chiedere qualcosa in più è difficile, magari si poteva fare qualcosa in più nel periodo negativo. Lo dico da tifoso perché ho visto le partite da fuori, è stato un Cagliari che ha giocato tutte le partite a viso aperto. Quest’anno non si può dire che abbiamo avuto timore o abbiamo giocato dietro.

Problemi nello spogliatoio? Ne so quanto voi, ho vissuto poco lo spogliatoio. Non so se ci sono stati problemi, non credo. Forse abbiamo avuto un po’ di fortuna all’inizio e poi abbiamo perso punti quando non lo meritavamo. Se avessimo vinto la partita col Parma forse saremmo ripartiti, invece essere raggiunti alla fine è stata un’altra delusione. Però ci hanno fatto divertire.

Europa? Non eravamo sicuri di arrivarci, c’è rammarico perché la squadra quest’anno era forte. Aveva qualità, corsa e valori umani. Il dispiacere c’è, ora vogliamo provare fino alla fine a raggiungere il 10mo posto. Sappiamo però che sarebbe potuta diventare un’annata fantastica.

Rimpianti per tante squadre? Anno particolare, dopo il Covid il calcio ha poca logica. Vince chi ha obbiettivi e anche chi ha potuto lavorare sui propri giocatori. Sicuramente le squadre allenate da tempo dallo stesso mister sono state avvantaggiate.

Zenga sfrutta maggiormente il gruppo rispetto a Maran? È la verità, credo però che questo periodo influisca. C’erano più infortunati in tribuna che giocatori in panchina, se hai i primavera è più facile che giochino.

La conferma del mister? I fatti diranno cosa succederà. La società valuterà il mister, io ho un ottimo rapporto ma la mia valutazione non conta. Il giudizio purtroppo non sarà mai lucido come sarebbe stato in un campionato normale. Come si fa a valutare un allenatore che non può allenare i giocatori? In più non è facile per un allenatore valorizzarli in questo periodo.

Che tipo di allenatore preferisco? Io credo che chi adatta le idee ai giocatori sia meglio, non credo che vada sempre bene adattare i giocatori al proprio modo di giocare. Sarri? Sarri è fortissimo ma gli servono i giocatori adatti per fare il suo calcio. Un giocatore di 30 anni non può cambiare modo di giocare per adattarsi ad un tecnico.

La famosa sconfitta con la Lazio? Sicuramente è stata una batosta, potevamo vincere e invece alla fine abbiamo perso nel recupero spropositato. Magari le partite successive, in caso di vittoria, sarebbero state affrontate diversamente.

Come immagino il Cagliari di domani? Ripetere il girone di andata di quest’anno sarebbe un sogno e mi piacerebbe, non sarà facilissimo però. Sicuramente quest’anno ci insegna che dalle stelle si può passare alle stalle in un attimo, l’importante è affrontare i periodi bui che arrivano sempre con il piglio giusto. Speriamo di essere ancora più costanti il prossimo anno.

Ragazzi su cui puntare? I ragazzi sono bravi, però io li ho visti poco con noi. Ho visto un po’ Carboni è un po’ Ladinetti, per il resto non posso dire nulla.

Appello ai tifosi? Non dimentichiamoci che giocheremo 4 partite difficilissime. Ci credo anche io tantissimo però è difficile, vogliamo che la squadra non molli fino alla fine come ha fatto col Sassuolo. Poi se arriveranno i punti bene, altrimenti pazienza, quello che non deve mancare e l’impegno.

Europei? Non voglio sbilanciarmi, io guarderò comunque la Nazionale, spero di vederla da vicino altrimenti la seguirò da casa. Ero entrato nel giro prima dei due infortuni, ora dovrò giocarmi le mie chance per rientrarci visto anche il rinvio dell’Europeo.

Il futuro del Cagliari? Sapevamo anche quest'anno di poter fare molti più punti. Il calcio è anche questo, sicuramente però con un anno in più ci conosceremo meglio e in campo sarà bello. Se hai i giocatori forti li tieni, ti puoi privare di uno o due elementi, non di più altrimenti non si raccoglie nulla. Il progetto deve essere solido e spalmato su più anni.

Verdetti? La Juve è la più forte, credo che vincerà. Sorprese? Il Verona e ovviamente l’Atalanta, ormai non è più una sorpresa. Mi hanno impressionato alla Sardegna Arena”.

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