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Cellino: "Amo il Cagliari, con Giulini non parlo più"

"Stadio? So cosa accadde"

La Redazione
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"Promosso con il Brescia in Serie A. Mi sento come fosse finito un incubo. E' stata una grande soddisfazione personale, per me e la mia famiglia e già penso alla gara contro il Cagliari, la partita che non vorrei mai giocare, perché il mio cuore è sempre a Cagliari, come la mia anima. Ma non tornerò, però. Mai più". Così Massimo Cellino (Presidente del Brescia neo promosso in A) ai microfoni de L'Unione Sarda.

La fine di un incubo

"Mi sento come se fossi uscito da un incubo, un incubo iniziato il 14 febbraio 2013, il giorno del mio arresto".

La vicenda stadio Is Arenas, come andarono le cose?

"Io un'idea me la sono fatta. Ma è talmente macabra che non la voglio accettare, né raccontare. Il problema è che se sono convinto di essere dalla parte della ragione non sono diplomatico, ma mi ostino irruente. Il problema è che siamo in mano a ingiustizie, senza difese".

La Serie A una rivincita

"Sì, ma non ne confronti del Cagliari, la mia squadra del cuore alla quale vorrò sempre bene. pensi che quando qualcuno mi chiama "Presidente del Brescia", io mi giro a vedere se c'è Corioni. E quando in Tv nominano il presidente del Cagliari mi sento chiamato in causa.

Giulini

"Da due anni non ci parlo più, c'è stato uno scontro di idee. Ha un carattere diverso dal mio. Ma quello che sta facendo gli fa onore, perché tenere il Cagliari in Serie A è sempre un'impresa".

Se seguo il Cagliari?

"Non solo, lo guardo".

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