“Non tocca ai calciatori o agli arbitri risolvere il problema. Capisco Kean: se viene insultato è comprensibile che reagisca come a Cagliari. I deficienti sono pochi però: club, Lega, Federcalcio e politici trovino il modo di isolarli e punirli”. Così Salvatore Sirigu ai microfoni de La Stampa.
“All’inizio mi è dispiaciuto molto non giocare col Cagliari: per noi sardi il calcio è il Cagliari", prosegue il portiere de La Caletta.
"Futuro? Non so se Torino sia una stazione o un punto d’arrivo: se penso di giocare fino a 40 anni mi viene l’ansia, vorrei smettere prima e vivere la vita normale, senza il calcio. E farlo in Sardegna è il mio sogno”.