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Ceter: "Benevento? Non potevo chiedere esordio migliore: vi racconto perché mi chiamano Golia"

"Sardi e colombiani sono simili, qui sto bene e vivo emozioni particolari"

La Redazione
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"No... La vittoria nei minuti di recupero è stata speciale. Ha un peso specifico incredibile. Il Benevento è ultimo in classifica, ma è un'ottima squadra e gioca bene. Speriamo che questa vittoria un po' fortunata possa darci la carica giusta per le prossime partite. Non potevo chiedere un esordio migliore.. Spero naturalmente di aumentare i minuti di gioco e di fare bene per la squadra. Come successo a Benevento voglio dare una mano quando il nostro allenatore mi chiamerà in causa. I gol arriveranno". Così Damir Ceter ai microfoni di Gianlucadimarzio.com

I primi mesi a Cagliari, un bilancio

"Mi è piaciuto molto il clima partita, le tifoserie, sia quelle locali che quelle ospiti, i supporters italiani sono più rispettosi di quelli del Sud America. Qui in Italia si vivono emozioni particolari alla vigilia delle partite, che ti danno energie positive. Aspetti negativi? Ancora non saprei, sono qui da troppo poco tempo per poter rispondere. Magari ti farò sapere tra un po'".

La città di Cagliari e la Saregna

"Bellissima. Colombiani e sardi sono molto simili. Ho avuto la possibilità di girare per il centro di Cagliari e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Le persone sono molto carine, mi riconoscono e mi salutano. Mi dicono tutti "in bocca al lupo" e ho imparato presto a dire "crepi" al posto di "grazie": dicono che porta male".

Golia, perché?

"E' nato per caso, me lo mise uno spettatore che mi contestava. Golia era un guerriero, difficile da battere e alla fine mi è piaciuto. Come Golia, sono alto, grosso e molto credente, il soprannome mi calza a pennello".

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