“Un esonero non si nega a nessuno”, la battuta di Cellino che ha poi proseguito: “Max (Allegri) lo mandai via per rabbia, perché aveva già la testa al Milan. Invece dovetti licenziare Diego perché era troppo legato ai vecchi, che ormai parlavano tanto e correvano poco. Eppure restano tra i miei favoriti. E non solo come allenatore.
Quando scelsi Allegri, prese il posto di Ballardini che aveva centrato la salvezza con una grande rimonta. I ragazzi non capirono il cambio e l’inizio di Max fu terribile, con un solo pari in 6 gare. E Lopez era il leader di uno spogliatoio freddino con il livornese. Ma le cose cambiarono in fretta. Io rinnovai il contratto a Max e Lopez presto divenne il suo braccio destro”.

