Joao Pedro si racconta a 360°. Il fantasista rossoblù analizza il mondo del Cagliari ai microfoni de "La Nuova Sardegna".
Ecco le sue dichiarazioni:
"Non so se resterò fino alla scadenza del mio contratto, perché nel nostro mestier le cose cambiano in fretta. Il rapporto con i nostri tifosi? Ci sono stati momenti belli e altri meno, tuttavia il loro appoggio non è mai mancato. La convocazione da parte di Tite con la Seleção? Ci spero. Siamo un gruppo unito: non solo con i miei connazionali, ma anche con persone come Dessena, Sau e Barella.
Nella mia carriera, Cagliari è sicuramente il luogo dove mi sono trovato meglio. La maglia numero 10? In passato era dei grandi del calcio, oggi le cose sono cambiate e l'appeal è diminuito, ma indossarla è per me motivo d'orgoglio, così come per la fascia di capitano.
Un bilancio dopo 7 gare? Secondo me è presto per dare giudizi immediati: ora come ora vale solo quello che dice il campo. Pavoletti? E' un giocatore ideale per la nostra squadra. La società ? Non posso che essere felice se mi ritiene fondamentale, tale fiducia mi da ulteriori energie.
Offerte da big italiane o estere? Sinceramente a chi non farebbe piacere giocare in Champions o lottare per vincere lo scudetto. Ad ogni modo, la mia big è il Cagliari. Dobbiamo assolutamente fare meglio dello scorso anno. Genoa? Vogliamo vincere e i tifosi ci devono dare una mano e non essere pessimisti.
La statua dedicata a Riva? Io penso che sia una bellissima idea. Ho avuto l'onore di stringergli la mano e ho apprezzato moltissimo la sua umiltà . La storia parla per lui: è un grande, anche perchè ha persino rinunciato a soldi e alle offerte delle grandi per restare a Cagliari".
