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Giampaolo: "A Cagliari mi hanno voluto bene, ho ricevuto affetto. Su Lopez e Conti..."

"Ritengo che il Cagliari sia una buona squadra, Borriello? Respira gol"

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Domenica sarà il giorno di Sampdoria-Cagliari. Sulla panchina dei blucerchiati l'ex Marco Giampaolo, oggi ospite ai micofoni della trasmissione di Radiolina "Il Cagliari in diretta". 

Ecco le dichiarazioni rilasciate da mister Giampaolo:

Io sto molto bene. Migliore la vitoria sulla Roma o sul Milan? Entrambe, sono quelle vittorie impossibili che ti danno tanta soddisfazione. L'auspicio è che ripaghino del lavoro fatto.

Veniamo da tre vittorie e quella di domenica è un'altra gara da vincere. Cerchiamo di affrontarle tutte con il piglio giusto ma in ogni partita ci sono delle difficoltà. Ogni avversario ha un modo diverso di giocare e ogni partita va contestualizzata. Credo che il Cagliari sia un buona squadra che ha avuto anche difficoltà legate agli infortuni durante l'anno, ma il Cagliari è una squadra che dice la sua.

La gara d'andata? Era inizio campionato ed eravamo in costruzione, abbiamo sofferto lintensità che il Cagliari aveva dato alla partita. Siamo riusciti a pareggiare ma poi abbiamo fatto degli errori. Come tutte le gara di campionato era una gara "aperta", il difficile viene quando si entra nel vivo del campionato. Quella di domenica sarà una gara diversa.

L'allenatore rappresenta un'idea in una squadra di calcio e i calciatori devono cercare di metterla in pratica. Più i giocatori sono bravi e meglio interpretano l'idea dell'allenatore; le qualità dei giocatori sono quelle che valorizzano le idee del tecnico. Poi si può discutere sulla bontà o meno dell'idea di calcio di un allenatore.

Perchè il Cagliari non ha battuto Roma e Milan e la Samp sì? Per fare risultato con queste squadre devi trovare l'avversario non al massimo, devi essere tu al 100% per 90 minuti e devi anche essere fortunato. Non è facile, come non è facile fare risultato con l'ultima. Ma fare risultati con le grandi può capitare.

Abbiamo sempre avuto il sostegno della nostra tifoseria, dopo le vittorie che abbiamo ottenuto con le grandi squadre, nonchè quella nel derby, ma anche quando la squadra soffriva e aveva problemi.

Per quanto mi riguarda, un allenatore può avere problemi, può essere esonerato per vari motivi, ma sono cose che fanno parte del lavoro. Ma se l'allenatore è solo, senza sostegno, può andare incontro a delle difficoltà. Certo che quando vinci è tutto più facile. Ma un tecnico deve sempre avere un'idea chiara e precisa in testa e bisogna crederci sempre. Sono sceso fino in C ma poi Empoli e Samp mi hanno dato l'opportunità di tornare nella massima serie.

Io la fiducia non l'ho mai persa e mi sono messo sempre in discussione. Naturalmente, per tornare in A, ho avuto bisogno che anche qualcun altro avesse fiducia in me. Nella mia carriera ho vissuto sulle montagne russe, con alti e bassi.

Il mio ricordo più bello di Cagliari? L'ambiente, soprattutto. Ero lì con la mia famiglia, ho creato anche dei rapporti personali e mia figlia ha frequentato la scuola lì. A Cagliari mi hanno voluto bene e ho ricevuto affetto. Poi, in qualsiasi posto di sole e mare, sto bene.

Come si rimane concentrati dopo aver raggiunto la salvezza? Se la squadra è giovane è più facile, ma io cerco sempre di ricordare ai miei ragazzi com'è quando la squadra non fa risultati, com'è non sereno l'ambiente. Così cerco di mantenerli concentrati.

Alcuni miei ex giocatori (Lopez, Conti...) hanno parlato bene di me? Io non faccio mai il ruffiano con i ragazzi che alleno, cerco di essere sempre sincero e chiaro. Ovviamente ci vuole tempo per creare i rapporti, perchè alla lunga vengono anche le qualità degli uomini. Anche io da calciatore, volevo essere trattato con chiarezza e serietà.

Se qualcuno mi chiede di venire a vedere un allenamento lo ospito molto volentieri perchè credo che tutti abbiano il diritto di migliorarsi. Il confronto e il dialogo sono motivo di crescita per tutti. Cerco sempre di migliorare anche io, di vedere cose nuove e migliorare. Forse per questo mi apprezzano.

Sau me lo ricordo da ragazzino quando veniva ad allenarsi con noi, con Burrai. Borriello? Non gli devi insegnare nulla, lui "respira gol".  Quello che fa lui è una cosa di quelle che non insegni. Mi ricordo uno degli ultimi gol che ha fatto, contro il Genoa: tecnica, sensibilità e coordinazione sono doti rare in un giocatore. Lui è incredibile.

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