Avramov: 6.5. Una sua uscita sciagurata sarebbe potuta costare cara ai rossoblù, ma il colpo di testa di Icardi si è stampato sulla traversa. Per il resto, è autore di interventi prodigiosi, su tutti la parata con la pianta del piede su Palacio e quella all’ultimo istante sulla punizione a colpo sicuro di Guarin.
Dessena: 6. Soffre gli attacchi in massa da parte della compagine nerazzurra. Spostato nella sua posizione abituale nel secondo tempo rende decisamente meglio.
Rossettini: 6.5. Non concede nulla agli attaccanti avversari, e conduce una partita accorta, contribuendo a portare a casa un prezioso pareggio.
Astori: 6.5. Promosso capitano (complice l’assenza di Conti), il tedesco segue il compagno di reparto in una prestazione sontuosa. Dalla parte centrale con lui non si passa, e deve cercare, per quanto possibile, di disinnescare i pericoli che provengono dalle fasce.
Avelar: 5.5. Schierato a sorpresa sulla fascia sinistra, il mancato neo acquisto del Leeds non convince appieno. Bene la fare propositiva, ma in copertura è un semi-disastro. Viene costantemente superato da Guarin, che da quella parte fa ciò che vuole.
Ekdal: 6. Partita di sacrificio per il centrocampista svedese, che spesso lascia da parte la tecnica per darsi al pressing asfissiante nei confronti degli avversari. L’ammonizione odierna gli costerà la squalifica per il match contro l’Udinese.
Cossu: 6.5. Schierato regista, in virtù della squalifica di Conti, se la cava egregiamente. Recupera, pressa, suggerisce per le punte. Esce per un problema fisico (Dal 78’ Perico: 6. Entra per dare più equilibrio alla fase difensiva, quando oramai i rossoblù pensavano solo a difendere il risultato).
Vecino: 6. Prima da titolare per il centrocampista uruguagio, che gioca con personalità, utilizzando il fisico ove necessario. Ancora troppo lento in fase di impostazione e ripartenza.
Adryan: 6. Anche per il talentino brasiliano prima volta da titolare e prima nel “tempio” del calcio italiano. Mostra un tocco di palla delizioso e non si risparmia in copertura, offrendo manforte a centrocampo. Esce, stremato, per crampi (Dal 57’ Eriksson: 5. Si capisce che il suo scampolo di partita sarebbe stato tutt’altro esaltante dal primo cross effettuato, completamente errato. Al di la dei piedi poco buoni, lo svedese si da da fare col pressing, spesso però poco incisivo).
Ibarbo: 6.5. partita dai due volti per il colombiano, che nel primo tempo fa letteralmente impazzire la difesa ospite con i suoi giochi di prestigio. L’ammonizione di Jesus, che non può far altro che stenderlo, ne è la conferma. Nel secondo tempo cala, complice la fatica e una condizione ancora approssimativa, rimane nella linea dei centrocampisti.
Pinilla: 6.5. Mezzo punto in più per il rigore che consente ai rossoblù di passare in vantaggio. Per il resto, verrebbe da dire: “Più tempo a terra, meno in piedi”. (Dal 72’ Nenè: 5.5. Se telefonassimo “Chi l’ha visto” faticherebbero anche loro a trovarlo. Fatto entrare per continuare a dare peso specifico in attacco, lo si ritrova spesso a centrocampo, contribuendo a schiacciare ulteriormente una squadra già tutta arroccata nella propria metà campo).
Chi sale
Mauricio Pinilla con il rigore siglato sblocca la partita: un gol ai nerazzurri è ormai una costante; i due centrali difensivi, Rossettini e Astori, chiudono le porte agli assalti nerazzurri; e Cossu gestisce molto bene la cabina di regia.
Chi scende
Avelar, da partente a gennaio a ritrovato titolare, è parso in evidente difficoltà sulla fascia sinistra. In avanti l’ingresso di Nenè non ha sortito gli effetti sperati. E a centrocampo Eriksson non è riuscito a fare nulla di corretto.