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Faragò sgusciante, Sau ci prova senza fortuna. Pavoletti, che errore a porta vuota! Le pagelle rossoblù

Le pagelle del Cagliari, fermato sul pari dal Bologna

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Cragno: 6. Bene su alcune uscite, sia basse che alte; viene graziato da Verdi che da ottima posizione manda a lato.

Pisacane: 6-. Non soffre particolarmente ma talvolta è impreciso nell’impostazione (Dal 90’ Romagna: s.v.).

Ceppitelli: 6. Prova ad uscire palla a terra per creare superiorità, ed è efficace nell’anticipo specie su Palacio.

Castan: 6-. Non rischia, proponendo una prestazione sufficiente.

Faragò: 6.5. Uno dei più dinamici, percorre tantissime volte la corsia destra, dialogando con Barella, e serve interessanti cross: uno di questi, dopo un liscio, giunge a Pavoletti che incredibilmente mette alto.

Barella: 5.5. Meno preciso del solito nel cambio gioco, dialoga però bene con Faragò.

Cigarini: 5.5. Smista il pallone con scarsa rapidità, e lo sviluppo della manovra in alcune circostanze ne risente.

Ionita: 6.5. Inizia la gara con grande grinta, recuperando palla e subendo due falli che fruttano altrettante ammonizioni bolognesi per limitare il suo incedere. Ci prova dalla distanza ma la sua conclusione è centrale (Dall’81’ Lykogiannis: s.v.).

Padoin: 6. Nonostante sia schierato a sinistra non rinuncia ad attaccare, proponendo un ottimo traversone per Sau.

Sau: 6+. Ci prova in tutti i modi: Mirante gli nega la gioia del gol dopo un ottimo colpo di testa, mentre l’arbitro ferma la sua azione, culminanda con la rete, ravvisando un dubbio tocco col braccio (Dal 65’ Han: s.v.).

Pavoletti: 5. Si divora il vantaggio mandando il pallone alto a due passi dalla porta (sguarnita) difesa da Mirante. La colpa, tuttavia, non è solo sua: è chiamato a fare la puntuale, scontata, sponda di testa, senza ottenere grandi risultati.

All. Lopez: 4. Rivoluziona la squadra a San Siro, rinunciando a giocare, per preparare al meglio la sfida contro il Bologna: alla Sardegna Arena, però, è incapace di trasmettere ai propri giocatori la giusta grinta e mentalità vincente, con i ragazzi che paiono accendersi soltanto tra la fine e l’inizio del secondo tempo, salvo poi spegnersi, accontentarsi e continuare con il solito gioco contraddistinto dai poco utili lanci lunghi dalle retrovie.

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