Cragno: 6. Non ha colpe (e non è una novità) sul vantaggio di Lapadula e sul gran gol del definitivo 2-1 di Medeiros.
Andreolli: 5+. Un suo retropassaggio da brividi per poco non genera una ghiotta occasione per i padroni di casa. Non segue inoltre a dovere Lapadula, che indisturbato sigla il gol dell’1-0. Il giallo rimediato lo costringerà a saltare il match di Verona.
Ceppitelli: 5.5. Fallisce uno stop banale, dando il là all’azione dalla quale si genera il rigore per il Genoa, poi mutato in punizione per il Cagliari. Il giallo rimediato lo limita nei contrasti, e come per il compagno di reparto Andreolli lo porterà a guardare la gara contro il Verona dalla tribuna (Dal 64’ Castan: 5.5. Offre serenità al reparto, fino al gol vittoria di Medeiros, dopo il quale si innervosisce rimediando l’ammonizione per un intervento proprio ai danni dell’autore del gol del successo genoano).
Pisacane: 6. Nessuna particolare sbavatura per il difensore, il più in palla del reparto difensivo rossoblù.
Faragò: 6+. Sprinta lungo la corsia di destra, procurando il rigore (forse generoso) che genera il momentaneo pareggio, e serve, dopo diversi errori sui traversoni, l’unico cross utile a Pavoletti, il cui colpo di testa produce un clamoroso palo.
Dessena: 6. Mezzo punto in più per il grande consueto impegno, anche se la tecnica di base è decisamente al di sotto dei minimi per la categoria e le misure in diversi passaggi ne risentono. Esce per un problema muscolare (Dall’86’ Deiola: s.v.).
Barella: 7. L’unico che sappia dare del tu al pallone in casa Cagliari. Cambia passo, disorienta gli avversari, tenta le azioni personali, e soprattutto trasforma il terzo rigore calciato con una tranquillità che certo non si confà ad uno della sua età.
Ionita: 5.5. Svolge il compitino, ma non basta. Ci prova con un tiro di sinistro che termina centrale.
Lykogiannis: 5+. La corsa verso la bandierina, quasi a voler dire “Ora ci penso io”, per battere un calcio d’angolo dopo due calciati non al meglio da Barella, è da commedia: quello battuto dal greco è ancora peggio. Per il resto, pesa come un macigno il colpo di testa ad allontanare, terminato proprio sui piedi di Medeiros, che non si fa pregare e regala ai suoi la vittoria.
Sau: 5.5. Troppo fragile, viene controllato senza particolari patemi dalla difesa genoana (Dal 50’ Ceter: 5.5. Il fisico gli dà una grossa mano nelle progressioni, ma la tecnica individuale deve essere necessariamente di gran lunga perfezionata).
Pavoletti: 6-. Recupera palla fino alla metà campo avversaria, anche se difetta in alcuni controlli. Ha le due occasioni più nitide per i sardi: nella prima un suo tiro viene neutralizzato abilmente da Perin; nella seconda va in cielo mandando sul palo l’unico cross arrivato dalle fasce.
All. Lopez: 5. Ancora una partita nella quale sembra essere mancato il carattere necessario per portare a casa la posta in palio. Riduce al minimo il gioco sulle fasce, prerogativa del 3-5-2, preferendo lanci lunghi da parte dei difensori, fini a se stessi. La squadra, che pure non rinuncia a provare a produrre gioco, trova il pareggio con un’azione casuale che genera un rigore, e per poco sfiora il 2-1 colpendo un palo. Ma tutto non basta, e il tecnico subisce un’altra batosta nei minuti finali, accettando (occorre sottolinearlo) una qualità della rosa decisamente non eccelsa.