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Ridimensionata ma con il tandem da paura: ecco la Sampdoria di Giampaolo

La scheda sulla formazione Doriana, al Sant’Elia con tante assenze

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Un inizio da favola. Poi una rocambolesca sconfitta con la Roma alla terza giornata. E il brusco ritorno alla realtà. Si può riassumere così il campionato della Sampdoria. Una Sampdoria che, sulla carta, appare ridimensionata. Con le cessioni effettuate nella recente sessione di mercato (Soriano, Correa, Fernando, De Silvestri, Duncan, Rizzo e Zukanovic) la società di Ferrero ha incassato circa 60 milioni di euro. Soldi che in parte sono stati rinvestiti.

Il grande colpo è Dennis Praet, prelevato dall’Anderlecht per 10 milioni di euro. Trequartista belga, classe ’94, è un giocatore che promette davvero bene. Ha un gran piede, talmente delicato che potrebbe anche giocare da regista arretrato davanti alla difesa. Nel suo curriculum non vanta tanti gol. È più uno smista palloni, il classico trequartista vecchio stile che si posiziona tra le linee pronto a servire deliziosi assist con le sue verticalizzazioni. Ferrero è consapevole di avere tra le mani un gioiellino che potrebbe esplodere da un momento all’altro.

L’allenatore è Marco Giampaolo, un tecnico che ai tempi di Cagliari (agli inizi, specifichiamo) venne considerato un rivoluzionario del pallone, un giovane allenatore di prospettiva. Ma in realtà le cose sono andate diversamente. A Cagliari ha collezionato due esoneri. Il primo nella stagione 2006/07, per poi essere richiamato da Massimo Cellino per salvare il Cagliari (subentrando a Colomba). Il secondo esonero nella stagione successiva (2007/08). Cellino lo richiamò, un’altra volta, dopo le dimissioni presentate da Sonetti ma Giampaolo rifiutò la panchina del Cagliari per orgoglio, per poi essere successivamente licenziato. Una storia d’amore, tra Giampaolo e la Sardegna, mai realmente cominciata.

A distanza di quasi dieci anni, l’ex tecnico del Cagliari, dopo qualche esperienza sfortunata (Catania, Cesena, Brescia) si è rimesso in discussione lo scorso anno ad Empoli, ereditando la squadra da un certo Sarri e dimostrando un bel calcio senza avere a disposizione grande materiale. Ed è forse per questo che la Sampdoria non ha avuto dubbi per il dopo Montella.

La sfida contro il Cagliari diventa decisiva, un crocevia fondamentale nonostante la stagione sia ancora all’inizio. La Samp non può fallire e se dovesse perdere al Sant’Elia sprofonderebbe negli abissi della classifica (e verrebbe superata dallo stesso Cagliari).

Giampaolo dovrà fare a meno di Barreto a centrocampo (squalificato). Saranno assenti per infortunio anche Pavlovic, Sala e Carbonero. Il modulo è il solito 4-3-1-2 (con centrocampo a rombo), con Viviano tra i pali, Pereira, Silvestre, Skriniar (favorito su Dodò) e Regini in difesa. Davanti alla difesa giocherà Cigarini favorito su Torreira. Bruno Fernandes e Linetty saranno gli esterni, con Praet (anche se Richy Alvarez scalpita) tra le linee. Davanti un tandem da paura: Quagliarella-Muriel. Due che i gol li sanno fare. Il primo può levare dal cilindro una grande giocata in qualsiasi momento.

Il secondo invece è fenomenale. Non è un aggettivo scritto in modo casuale. Tre, quattro anni fa veniva paragonato al “Fenomeno”, quello brasiliano (alias Ronaldo). Ma era più una somiglianza fisica che tecnica. Per carità, che bestemmia. Ma il colombiano può fare molto di più di quello che ha dimostrato. Quest’anno può essere quello decisivo per lui. O esplode definitivamente e trascina la Samp alla salvezza, o resta il solito giocatore incostante, dotato di buoni colpi ma pur sempre un giocatore normale.

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