Quest’anno sarà più difficile dell’anno scorso. Già , perché migliorare i risultati ottenuti nella scorsa stagione (14 posizione e 42 punti conquistati) sarà davvero un’impresa. Non è una semplice constatazione ma sono le parole rilasciate qualche giorno fa dal tecnico del Bologna, Roberto Donadoni.
La sosta è servita alla squadra emiliana per dimenticare la pesante sconfitta di Torino (per 5-1) e a Donadoni per correggere i tanti difetti che sono emersi nelle prime due gare di campionato. Col Cagliari, Donadoni dovrà fare a meno dei primi due portieri, Mirante e Gomis. Il primo, purtroppo, starà lontano dai campi a lungo per problemi di natura cardiaca (da capire le tempistiche), mentre il secondo ha rimediato in settimana la frattura del quinto metacarpo della mano destra. Una tegola per Donadoni che potrà comunque contare su un portiere di grande affidabilità come Da Costa.
Ma il grande assente di domenica sarà l’ex di turno Godfred Donsah. Il ghanese, che con il Cagliari è stato uno dei protagonisti nell’anno della retrocessione, tornerà a disposizione dalla quarta giornata di campionato. Per l’ex Cagliari sarà quasi impossibile giocare con continuità dopo gli arrivi di Dzemaili, Viviani e Nagy nell’ultima sessione di mercato.
Scelte quasi obbligate per il Bologna che, come detto, giocherà contro il Cagliari con il terzo portiere tra i pali. Il modulo rimane il solito 4-3-3. Gastaldello e Oikonomou (altro ex) guideranno la difesa, supportati dai terzini Kraft e il giovane Masina. A centrocampo partiranno dal primo minuto Taider e Masina. Il regista in mezzo al campo dovrebbe essere Pulgar anche se Nagy e il neo acquisto Viviani mettono in difficoltà Donadoni. Davanti il tandem tutto italiano Destro - Verdi, con un grande dubbio da sciogliere. Al momento Krejci dovrebbe completare il tridente ma occhio alla sorpresa Di Francesco jr (figlio di Eusebio, allenatore del Sassuolo) che in settimana ha realizzato una doppietta con la nazionale under21.
L’organico del Bologna è da serie A. Attenzione però a dar così tanto spazio ai giovani. Nagy, Viviani, Di Francesco, Pulgar, Masina e company promettono bene. Ma vanno seguiti e supportati anche quando non rendono. Ci vuole la giusta pazienza per aspettarli, altrimenti il rischio è che si brucino prima del tempo. E per il Bologna i pericoli sarebbero dietro l’angolo.

