Come ogni settimana, analizziamo insieme i nostri prossimi avversari: stavolta è il turno del Torino di Giampiero Ventura, indimenticato ex allenatore rossoblù.
Attualmente, i granata sono in serie positiva da oltre due mesi, l'ultima sconfitta risale infatti al 30 Novembre 2014, nello sfortunato derby con la Juventus. Da allora è stata un'escalation di ottimi risultati e bel gioco, che hanno riportato la squadra a poter dire la sua per un posto in Europa.
Analizziamo nel dettaglio come gioca la squadra di Ventura e cerchiamo di capirne i punti di forza e le debolezze.
Fra i pali gioca Padelli, portiere affidabile, sebbene all'andata abbia regalato il gol a Cossu. Dopo quella gara, il portierone granata non ha più visto il campo per le successive dodici giornate, salvo poi convincere nuovamente il proprio tecnico a suon di buone prestazioni, riprendendosi così i galloni di titolare.
Davanti a lui, il trio Glik, Moretti e Maksimovic, per una linea molto fisica e grintosa, che cerca anche di essere d'aiuto in fase d'impostazione, proponendo il gioco dalle retrovie.
Tra loro, il capitano polacco Glik è sicuramente l'uomo di spicco, per la sua tenacia che lo porta a non mollare mai, sia in fase difensiva che offensiva: sino a poco tempo fa era il capocannoniere della squadra con cinque gol.
Il trio, è supportato sugli esterni da Darmian a sinistra e Bruno Peres a destra, che garantiscono qualità e corsa in entrambe le fasi. Il gioco del Torino risulta quindi imprevedibile grazie alle buone individualità sia sulle fasce che al centro.
In mediana infatti, Benassi, Gazzi e Farnerud garantiscono molta sostanza ma anche una discreta qualità , sebbene il loro apporto in fase realizzativa non sia eccelso.
Ma il reparto che ha subito la più grande trasformazione in casa Toro è sicuramente l'attacco: nelle prime tredici giornate infatti, i granata avevano messo a segno la miseria di otto gol (due al Cagliari nella gara d'andata). Da dicembre il lento risveglio, fino ai recenti tris contro Cesena e Verona, e alla roboante cinquina rifilata alla Sampdoria.
I meriti di questa rinascita, per quanto concerne le sole punte, sono da riferirsi in particolar modo a Fabio Quagliarella, autore sinora di nove reti e in un buon momento di forma.
Accanto a lui gioca generalmente Martinez, autore di una sola rete, così come Maxi Lopez e Amauri, i quali vengono però alternati con l'attaccante campano.
In sostanza, il Torino è una squadra temibile per la sua compattezza. Al momento non presenta particolari lacune e sembra non conoscere soste. Di recente, le uniche squadre che l'hanno fermata hanno impostata una fase difensiva vecchio stampo, come Chievo e Milan (rossoneri in dieci per buona parte della gara e tutti a protezione della propria porta): in questo modo agli uomini di Ventura non è stato concesso alcuno sbocco offensivo e i tre punti non sono arrivati.