Archiviato il pari clamoroso con la Roma, il Cagliari si appresta ad affrontare un'altra sfida proibitiva, quantomeno sulla carta. Alla Sardegna Arena arriva il Napoli, reduce dalla cocente eliminazione dalla Champions League sotto i colpi del Liverpool di Salah. In campionato i partenopei occupano la seconda posizione, ad otto lunghezze dalla Juventus capolista, e contro i rossoblù dovranno vincere per non perdere terreno sui bianconeri.
Il tecnico Ancelotti è stato bravo a raccogliere l'eredità del suo predecessore Sarri, cercando di modificare il meno possibile e perfezionare il perfettibile. Tanto per cominciare ha dato agli azzurri un'impronta un pochino più difensivista, soppiantando il 4-3-3 Sarriano con un più pragmatico 4-4-2: un cambio quasi dovuto, vista e considerata la partenza estiva del playmaker Jorginho, giocatore fondamentale nelle geometrie della squadra. Inizialmente il tecnico di Reggiolo ha provato a inventarsi un Hamsik versione regista, sistemandolo nella stessa posizione dell'Italo-brasiliano. Ben presto Carletto ha dovuto constatare l'incompatibilità dello slovacco col nuovo ruolo, ripiegando in questo 4-4-2 molto particolare.
Ad essere particolarmente esaltato dal cambio modulo Insigne, avvicinato notevolmente alla porta e messo nelle condizioni di trovare la via del gol con regolarità .
Grossi meriti anche a Fabian Ruiz, che nel 4-4-2 tendente al 4-3-3 - dove uno dei due esterni è più agganciato (lui) e uno più profondo (Callejon) - ha trovato terreno fertile per mettersi prepotentemente in luce.
Probabile formazione (4-4-2): Meret; Malcuit, Raul Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Rog, Zielinski; Milik, Insigne.