Smaltita (si fa per dire) la delusione nazionale, che ha proiettato i tifosi di tutto un paese in un altra dimensione spazio-temporale, quella dimensione che avrebbe permesso di conoscere dall'alto la Madre Russia, si ritorna malinconicamente alla vita reale.
Questa volta, a differenza delle altre, parlare di campionato diventa quasi uno schock.
Ma la serie A incombe e alla sua chiamata bisogna essere pronti. L'Udinese lo sa bene e a differnza di altre squadre ha avuto più tempo per prepararsi. L'ultima gara ufficiale della squadra friulana risale allo scorso 29 ottobre, quando i bianconeri superarono con qualche sofferenza l'Atalanta di Gasperini. Poi si sarebbe dovuta giocare la partita con la Lazio, prima dell'avvento della sosta. Partita che però, a causa del maltempo, è stata posticipata al 24 gennaio 2018.
Di fatto l'Udinese si gioca uno scontro diretto con il Cagliari a venti giorni dall'ultima partita. E questo aspetto potrebbe rilevarsi determinante, in modo positivo come in modo negativo.
Ma la squadra di Delneri, nonostante i 12 punti in classifica (gli stessi del Cagliari) è difficile da affrontare. Ma è soprattutto difficile da decifrare.
É una squadra dal doppio volto che può giocare, e che sa giocare, con il 4-4-2 o con il 4-3-3. Ma a prescindere dai due moduli di riferimento, l'Udinese è un camaleonte bianconero che si mimetizza e che non dà punti di riefrimento. Non è soltanto il modulo a variare ma anche gli interpreti. Questo camaleonte viene plasmato da Delneri in base all'avversario che affronta. E questo tratto la rende oscura, enigmatica e quasi illeggibile.
Sicuramente è una squadra diversa dal passato, nel senso che non ci sono più i Sanchez o i Di Natale della situzione (giusto per fare due nomi). Ma la forza di questa Udinese, che ai tanti può sembrare anonima, è il collettivo ma soprattutto la capità di mutare pelle in qualsiasi situazione.
Per quanto concerne la sfida con il Cagliari, è da escludere l'ipotesi 4-4-2, visto con il Sassuolo e ad inizio stagione. Si va, dunque, verso il 4-3-3. Tra i pali il veterano Bizzarri sarà difeso da una linea di quattro uomini composta da Danilo e Samir, al centro, e Adnan e Widmer sulle fasce. Delneri, da quanto trapela, dovrebbe affidare le chiavi del centrocampo a Fofana, anche se Barak, che farà la mezzala insieme a Jankto, ha tutte le caratteristiche per fare il regista. Davanti il trio offensivo sarà guidato da Maxi Lopez, con Perica e De Paul alle sue spalle.