Archiviata la qualificazione agli ottavi di Champions, il Napoli ora vuole stupire in campionato. La squadra di Sarri sta vivendo un momento di grande forma. Arrivano, infatti, da 8 risultati utili di fila e non perdono in campionato dallo scorso 29 ottobre.
Ma quello che colpisce di questo Napoli è il gioco. Un gioco spettacolare, veloce, intenso. Una idea di calcio, quella “Sarriana”, che incanta e che trova seguaci in tutta Italia.
Sarri è stato bravo in questi mesi a sapersi adattare con quello che aveva a disposizione. Ha dato un’identità di gioco ad una squadra orfana di Higuain, e di conseguenza ha dovuto cambiare modo di giocare. Con MIlik il Napoli aveva davanti ad inizio campionato un punto di riferimento, quindi la squadra giocava sul polacco. Ma dopo l’infortunio, Sarri ha cambiato nuovamente tutto. Prima puntando su Gabbiadini centravanti (lui che forse centravanti non è), poi adattando successivamente Mertens “falso nueve”.
E di fatto, il Napoli è andato a segno in 27 occasioni ma i gol, a differenza della scorsa stagione, sono stati distribuiti. Sono 10 infatti i giocatori che vantano almeno una rete all’attivo.
Il Napoli sta bene. Ma in campionato ha perso punti. Vuoi perché l’assenza di Milik si è rivelata pesante. Vuoi perché il Napoli era alla ricerca della sua identità di gioco. Nel frattempo la Juve è scappata a +8, e in zona Champions ci sono Milan e Roma a +4. Non molti punti in realtà, però il Napoli se vuole essere grande anche in Italia non deve prendere più colpi, soprattutto con le piccole.
La manovra della squadra di Sarri solitamente parte dai centrali di difesa. Koulibaly o Albiol (l’ultimo in modo particolare) vanno a cercare sempre Diawara, il vero creatore di gioco di questa squadra. Da quando ha preso il posto a Jorginho, il Napoli non ha perso una partita. Una volta che Diawara riceve palla si possono creare alcune situazioni di gioco. O si abbassano gli esterni offensivi (e nel frattempo gli interni di centrocampo, quali Hamsik, Zielinski, Allan, attaccano la profondità per vie centrali), o le due mezzali si propongono con i due terzini che accompagnano l’azione.
Una costante del gioco di Sarri sono i continui interscambi tra centrocampisti e attaccanti, e le continue sovrapposizioni dei due esterni di difesa. Di fatto, la squadra partenopea, in fase offensiva porta sempre 6/7 uomini nella metà campo avversaria. Mosse tattiche che mettono in difficoltà gli avversari che nel frattempo rincorrono e sono in continuo movimento
Sarri con il Cagliari dovrebbe fare turnover. Fuori quindi Hysay, Insigne, Allan, dentro Maggio, Mertens, Gabbiadini. Confermato il solito 4-3-3. Reina in porta, Albiol, Koulibaly al centro della difesa, supportati dai due esterni Maggio (a destra) e Ghoulam (a sinistra). Diawara comanderà in regia, con Zielinski e Hamsik a fare le mezzali. Davanti un trio da urlo. “Mr. Europa” Mertens, Callejon e Gabbiadini.
