Mai come sotto la gestione di Tommaso Giulini il marketing ha avuto un ruolo così importante per il Cagliari: la creazione del nuovo stemma della società, presentato lo scorso 22 giugno insieme al nuovo sito, cambiato radicalmente sotto il profilo grafico, e la nuova campagna abbonamenti sono solo alcuni degli esempi di questa nuova politica.
Il merito di tutto questo lavoro, svolto dalla società rossoblù anche con l'intento di riportare i tifosi ad avvicinarsi al Cagliari, soprattutto dopo un primo anno della nuova proprietà che si è rivelato più complicato del previsto, è di Mario Passetti, direttore commerciale del club.
Il nostro quotidiano lo ha contattato in esclusiva. Ecco le sue dichiarazioni:
In seguito alla riapertura dello store di piazza Santa Gilla, come sta andando la campagna abbonamenti? All’inaugurazione si è parlato di quota 700 e, considerando che sino a poco fa era possibile abbonarsi solo con prelazione online, l’apertura dello store potrebbe avere avuto un ruolo importante.
“Ad oggi siamo arrivati a quota 1500 circa e, considerando che lo store ha riaperto da una settimana, è un ottimo dato. Il punto vendita inoltre consente una vicinanza decisa tra i tifosi e la società e, per questo, abbiamo anche deciso di adottare una politica di grande vantaggio e apertura per quanto riguarda i prezzi. I prezzi dei nostri prodotti sono accessibili e il concept del negozio è improntato sul rafforzamento della vicinanza con i tifosi. Proprio per questo, ed in sinergia con i negozi presenti in piazza Santa Gilla, abbiamo in programma una serie di eventi”.
Parlando dei punti vendita, quando aprirà il nuovo store nel salotto della città? E cosa vi aspettate?
“Tutto procede bene e secondo i tempi che ci aspettavamo e, anche da parte del Comune, per ciò che lo riguarda, stiamo assistendo ad un lavoro spedito. Ci aspettiamo di inaugurare tra agosto e settembre, in pratica con l’inizio del campionato, e sarà un negozio ampio e accogliente, proprio per invogliare a venire a trovarci non solo i tifosi, ma anche quella fascia di utenza che deriva dal turismo, in visita in città e nel salotto di Cagliari”.
Si dice che i sardi siano come delle patelle attaccate allo scoglio: il legame dei sardi emigrati nella penisola e nel resto del mondo è sempre molto forte con la propria terra e con i colori rossoblù. Casa Casteddu certamente aiuta a mantenere vivo e forte questo legame. Che riscontro avete e ci saranno nuove aperture?
“I Casa Casteddu sono per noi molto importanti, perché il legame dei sardi emigrati con la squadra è fortissimo e ci rende orgogliosi. Nei riguardi dei Casa Casteddu noi non abbiamo un interesse ‘commerciale’, perché vogliamo siano un punto di incontro e aggregazione delle persone unite dai colori del Cagliari. Arrivare a crearne quattro o cinque sarebbe un ottimo risultato. Abbiamo ricevuto delle candidature spontanee da diverse attività in Italia (per esempio Torino e Firenze) e in Europa, e stiamo valutando tutto con molto interesse e attenzione”.
La vostra vicinanza ai tifosi si avverte anche grazie ad un uso massiccio dei social.
“Certo, infatti siamo molto attenti a questi canali di comunicazione, basti pensare che il Cagliari è stato tra i primi ad usare Periscope e tutti i social in genere, con un linguaggio e approccio sempre molto easy, fornendo informazioni e curiosità. Basti pensare alla scelta del ritiro ad Aritzo, fatta per stare vicino ai tifosi, un ritiro che sarà, nei limiti del possibile, aperto ai tifosi e a tutti quelli che vorranno stare con noi. Anche dal ritiro saremo presenti sui canali social per informare i tifosi ma anche per condividere curiosità e tanto altro riguardo la squadra. Insomma, un’anima di informazione, curiosità ma soprattutto vicinanza”.