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ESCLUSIVA – Macellari: “Giulini, che errore aver chiamato Zeman. Festa merita la conferma”

L’ex giocatore del Cagliari, al nostro quotidiano, ha parlato ha analizzato la stagione dei rossoblù

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Fabio Macellari, esterno difensivo del Cagliari dal 1997 al 2000 e dal 2002 al 2004, con cui ha disputato 121 partite e messo a segno 4 reti, si è espresso riguardo alla stagione dei rossoblù, che si trovano con quasi tutti e due piedi in serie B. Il 40enne lombardo, che ha vestito in Sardegna anche la maglia della Castor Tortolì (Prima Categoria), ha rilasciato al nostro quotidiano, in esclusiva, le seguenti dichiarazioni.

Il Cagliari è ormai rassegnato alla retrocessione in serie B. Vedi una minima speranza di salvezza a tre giornate dalla conclusione del campionato?

“Si, ma oltre alla vittoria con il Palermo, l’Atalanta dovrà perdere contro il Genoa, e così ci sarebbe ancora qualche speranza. Non è da escludere anche la possibilità che ai bergamaschi, per l’inchiesta calcioscommesse, vengano dati dei punti di penalizzazione”.

Quali sono stati gli errori dal punti di vista prettamente tecnico-tattico che hanno portato i rossoblù a disputare una stagione a dir poco disastrosa?

“Senza dubbio, aver affidato la squadra a Zdenek Zeman, è stato un grosso errore. Una scelta fondamentale come quella dell’allenatore non si può sbagliare. Non era l’uomo giusto per il Cagliari, e l’ha dimostrato”.

Gianluca Festa ha dimostrato di saperci fare. Lo confermeresti in panchina per il prossimo anno?

“Certamente. Gianluca merita questa possibilità. Dopotutto, parlano i fatti. Credo sia pronto per guidare il Cagliari anche nella prossima stagione”.

Se tu fossi il presidente Tommaso Giulini, da cosa ripartiresti per tentare di risalire nell’immediato in serie A?

“Innanzitutto, se si decidesse di non confermare Festa, andrei immediatamente a caccia di un nuovo tecnico a cui, inoltre, darei carta bianca. La società deve cercare in tutti i modi di riportare in un anno la squadra in serie A”.

Quali giocatori confermeresti per la prossima annata?

“Non lo so. Chi vuole restare, faccia pure. Ma dev’essere consapevole che, dopo ogni partita, dovrà uscire dal campo distrutto perché ha dato il massimo. Chi non ha intenzione di dare una mano a questa squadra, vada via”.

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