“Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio…”.
Vi chiederete cosa c’entri questa canzone con il Cagliari. C’entra, eccome. Col passare delle settimane è divenuta l’inno dei rossoblù, pur non essendo quello ufficiale: i ragazzi sono soliti cantarla prima delle gare, nel post allenamento, durante i pranzi e le cene.
È stato il giornalista Gianluca Di Marzio a svelare questo retroscena poco prima di Ternana-Cagliari, disputata lo scorso sabato.
Insomma, il brano dei Nomadi serve, è ormai un dato di fatto, per fare gruppo.
E potrebbe essere il segreto della compattezza e dell’unione dei giocatori di mister Rastelli.

