Che i sardi siano un popolo orgoglioso che nutre ammirazione e amore incondizionato per chiunque porti in alto il nome della Sardegna, è noto e risaputo. E deve averlo ormai capito anche Radja Nainggolan, sempre più sardo d’adozione.
Il centrocampista di origini indonesiane ma con passaporto belga è stato – suo malgrado – vittima di un simpatico episodio la scorsa settimana. Radja si è presentato in ritardo agli ordini di mister Lopez poiché, mentre si recava come di consueto all’allenamento, lungo il tragitto ha trovato un ostacolo “insormontabile”: un gregge di pecore! Sì, avete capito bene.
Il centrocampista rossoblù ha repentinamente espresso tutto il suo disappunto tramite i social network, con un tweet sibillino corredato di testimonianza fotografica, che recitava così: “NON SI PUO STAR IN FILA!!! E arrivar in ritardo”, aggiungendo “Poi io x primo!!!”.
Caro Radja, ci rivolgiamo direttamente a te e ti spieghiamo tutto noi: è più che comprensibile il tuo disagio per il ritardo, sei tu che poi ti sarai dovuto sorbire la ramanzina del mister; ma è probabile che anche alle pecore siano giunte le voci di un tuo probabile addio a gennaio e dato che, come ti dicevo, qua in Sardegna nutriamo un amore viscerale per chiunque porti rispetto alla nostra terra e contribuisca alla nostra causa – e tu, fino a prova contraria, fino ad oggi l’hai fatto egregiamente – anche quei simpatici animali, a loro modo, avranno voluto fare qualcosa per dirti: «Radja, non te ne andare».
Radja, prendilo come un segno del destino questo episodio. I sardi ti vogliono bene e ti rispettano, nonostante questo inconveniente. Ma, in fin dei conti, cosa vuoi che sia un leggero ritardo?!