Quest'oggi il direttore sportivo del Cagliari, Nereo Bonato, ha incontrato i media per fare il punto sul mercato del club rossoblu e sulla nuova stagione.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Noi la abbiamo iniziata un anno e mezzo fa e magari non siamo stati sempre bravi a comunicarla all’esterno, alla nostra gente in primis. Abbiamo una rosa di valore, il Club si è strutturato dentro e fuori dal rettangolo di gioco, dando grande discontinuità rispetto al passato. Ora abbiamo le mani libere sul mercato perché avendo abbassato il monte salari ci sono delle risorse da investire nelle entrate, dovremo stare attenti ai paletti economici ma sicuramente partiamo con un vantaggio rispetto al passato.
Il risanamento è quasi avvenuto, siamo in un momento di passaggio importante anche per capire quali potenzialità abbiamo per continuare la nostra crescita, a un anno e mezzo dal mio arrivo che è coinciso con una fase di rinnovamento e innovazione in seno al Cagliari Calcio.
Abbiamo sempre condiviso le scelte, anche dolorose, tra le aree del Club. Questo ha portato i risultati sperati, ossia la promozione e la permanenza in Serie A, adesso serve fare il consolidamento nella categoria, dopo avere gestito bene i contratti in essere e ridimensionato il monte ingaggi.
Abbiamo fatto tanto ma non è finita, ma la situazione attuale è un successo dopo gli effetti del Covid che tuttora si sentono nei bilanci di tutte le Società.
Leonardo Pavoletti è il nostro leader, anche se ha avuto qualche infortunio è uno che sente la porta, ha esperienza, è sempre molto utile dentro e fuori dal campo. Oltre al suo abbiamo rinnovato anche il contratto di Kingstone perché è un giovane su cui puntiamo, che può crescere tanto e ha iniziato da poco il suo percorso in Italia e nel Cagliari. Abbiamo le idee chiare anche sul mercato, ma prima sarà giusto confrontarsi con il nuovo allenatore. Ripartiamo con una rosa con più esperienza, dovremo essere bravi nello sbagliare il meno possibile.
Personalmente amo lavorare qui, per questa Società, in una città dove mi trovo benissimo e dove c’è simbiosi massima tra squadra e popolazione. Sento, come tutti dentro la Società, grande responsabilità, perché il Cagliari è vitale per la Sardegna. La salvezza l’abbiamo ottenuta grazie a questa compattezza. E spero questa rimanga anche nella Serie A che verrà, sarà fondamentale.
Non abbiamo bisogno di vendere per finanziare le entrate, abbiamo una solida base di partenza e qualsiasi cessione servirà solo per migliorare la squadra e garantire la crescita del Club. Dobbiamo puntellare alcuni reparti, specie quello avanzato dove numericamente siamo un po’ corti. Serviranno delle integrazioni alla rosa ma abbiamo le idee chiarissime, vedremo un turnover più limitato rispetto alla scorsa stagione e meno cambiamenti fai da un anno all’altro più ti avvicini a un ottimo livello, o comunque a quello che ti sei prefissato.
Rispetto all’anno scorso sono molto più tranquillo, vedo meno incertezze in questo Cagliari. Abbiamo giocatori con un anno di Serie A alle spalle, l’anno scorso ci siamo presi dei rischi uscendone bene. Ora interverremo per migliorare questa squadra e alzare il livello dell’organico, che sappiamo essere necessario.
Mina? Un mese prima che finisse il campionato è venuto nel mio ufficio e mi ha detto di voler restare al Cagliari. Lui con me si è già esposto. La situazione è particolare perché lui ha una clausola di uscita di 2 milioni che vale fino al 10 agosto. Ha manifestato la voglia di restare qua. Chiaro che se arrivasse una offerta irrinunciabile alzeremmo per forza di cose le mani. Un po’ come è successo con Nandez, con cui c’era amore reciproco ma l’aspetto economico è stato chiaramente decisivo, l’opzione araba gli ha permesso di non dover affrontare il Cagliari e questo era molto importante per lui che ama tanto questa terra e questi colori.
Sono tutte scelte fatte di comune accordo con mister Ranieri, una campagna acquisti non può essere sempre perfetta al cento per cento. L’esperienza serve per abbassare il margine di errore.
Scuffet ha fatto molto bene, Jankto ha avuto un rendimento meno costante ed elevato, valuteremo con il nuovo allenatore ciò che sarà meglio fare. Per Gaetano il discorso è rimasto aperto. Antonio Conte ha chiesto di vederlo in ritiro per poi scegliere, Gianluca è un figlio di Napoli e del Napoli, ci siamo messi in fila e vedremo se sarà possibile riportarlo a Cagliari.
Shomurodov? Ha costi alti, viene da una stagione dove si è ambientato a fatica e poi – una volta recuperato fisicamente – è stato importante, vedremo se ci saranno le condizioni per averlo di nuovo con noi.
Giovani? Siamo felici e orgogliosi per le convocazioni dei nostri giovani in Nazionale: Obert agli Europei, Luvumbo, Sulemana e Kingstone con Angola, Ghana e Zambia, Veroli con l’Under 21 azzurra. Il Cagliari ha sempre puntato sul Settore Giovanile e ora raccoglie i frutti, non possiamo prescindere dallo scovare giovani talenti, in casa nostra e non, per farli crescere e diventare importanti per la squadra, puntando poi a patrimonializzare laddove necessario per garantire un futuro solido al Club.
Abbiamo tanti ragazzi che hanno fatto ottimi percorsi in prestito, alcuni avranno un’occasione da noi e altri dovranno invece ancora fare esperienza altrove. La nostra rosa non parte come eccessivamente numerosa quindi potremo fare le scelte senza confusione, frutto della programmazione iniziata un anno e mezzo fa.
La nostra filosofia è ben definita, nel calciomercato poi ci sono tante dinamiche ed evoluzioni e tutto può succedere, anche che un grande nome non rientri nei piani della squadra di appartenenza e possa tornare nell’orbita di realtà con obiettivi diversi.
Non si chiudono le porte a nulla, la fretta è cattiva consigliera, a gennaio avete visto come siamo intervenuti in modo mirato, magari in extremis, però poi a conti fatti abbiamo scelto gli uomini giusti al posto giusto nel momento giusto.
Ranieri? Il mister è un fuoriclasse dal quale dovremo sempre trarre esempio e al quale dare riconoscenza. Già prima della gara decisiva di Reggio Emilia ci aveva comunicato l’intenzione di chiudere la sua esperienza a Cagliari, ed è giusto così perché riteneva fosse il momento opportuno. Abbiamo sperato che ci ripensasse, ma guardiamo avanti con i nostri obiettivi e senza dare fumo negli occhi.
Bisogna ottimizzare le nostre risorse, questo è il nostro percorso, che magari può essere lungo ma può sicuramente portarci a un continuo miglioramento anche in classifica e al consolidamento del Cagliari a certe latitudini del calcio italiano.
Nuovo mister? Chiunque sarà – e non dico di più essendoci una trattativa in corso – raccoglierà un’eredita pesante e lo sappiamo tutti. Avremo delle difficoltà, come le abbiamo avute con Ranieri in panchina, ma queste si superano solo tutti insieme. Dobbiamo avere la convinzione di essere su un cammino migliorativo e condiviso.
Dobbiamo meritarci, noi e il nuovo mister, la fiducia dall’ambiente che ha ricevuto Ranieri dall’ambiente. Inizialmente sarà fondamentale però l’appoggio di tutti sul progetto. D’altronde, abbiamo perso un fuoriclasse non comune e ci vorrà tempo per andare oltre, ma lo faremo tutti insieme e con le nostre idee.
Sin dall’inizio abbiamo ricercato un profilo che desse continuità tecnica, capace di lavorare con i giovani in una realtà come Cagliari che è ideale per questo aspetto. La Serie A chiede sempre un mix di esperienza e gioventù, rifletteremo col nuovo allenatore su ogni singolo, mentre Mancosu e Aresti hanno chiuso il loro percorso di calciatori qui al Cagliari, penso che la chiusura in campo contro la Fiorentina sia stato un bel momento per loro”. Il minutaggio nell’ultima gara è stato un momento gratificante e bello per loro.
Tutti i club hanno dei riferimento, una politica generale e delle caratteristiche che devono combaciare con quelle dell’allenatore che viene scelto in funzione di esse. L’anno scorso abbiamo fatto un buon lavoro e possiamo puntellare questa rosa, che è ringiovanita e senza situazioni gravose.
Sacrificheremo determinati giocatori solo se ci sarà una proposta economica che riterremo adeguata e solo se ci permetterà di rinforzare l’organico”.