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Cagliari, cosa ti ha detto questo calciomercato invernale

Il riassunto della sessione di gennaio

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Il Cagliari ha concluso il suo ultimo giorno di mercato con zero colpi in entrata, ma il grosso era stato fatto nelle prime settimane di gennaio.

I rossoblu hanno utilizzato questa campagna acquisti per rinforzare il reparto più lacunoso, la difesa, puntellando però anche il centrocampo. Per l'attacco sono rientrati Gagliano e Luvumbo, mentre Keita alla fine è rimasto. Così come Nandez, che sembrava prossimo alla partenza, e invece fino giugno resterà in Sardegna.

Chi invece ha salutato sono stati i connazionali Oliva, Godin e Caceres. Per due difensori che escono, ne arrivano altri due. Edoardo Goldaniga e Matteo Lovato saranno il presente e il futuro, e le gare che hanno giocato finora possono confermare la bontà dell'investimento.

Per la mediana c'è stata la volontà di trovare un centrocampista in più, vista la coperta corta. Daniele Baselli è sbarcato a Cagliari qualche giorno fa, dopo una lunga parentesi col Torino: una mezzala di inserimento che farà comodo a Mazzarri, visto che troppi pochi gol e assist arrivano dal centrocampo. Da segnalare infine i prestiti di Ladinetti all'Olbia e di Faragò al Lecce.

Non è stato un mercato dai colpi di scena, ma può essere ritenuto comunque intelligente. Nandez è rimasto, e non può che essere una buona notizia, nonostante i tiri e molla tra il numero 18 e la società. Si sono aggiunti due difensori di prospettiva, mentre hanno salutato due giocatori esperti come Godin e Caceres, che però ormai non avevano quasi più nulla da dare alla causa.

Per il centrocampo forse si poteva fare qualcosa in più, magari trovare un vice Nandez, il solo Baselli forse non basterà. Per l'attacco invece si è deciso di richiamare alla base due giovani, Gagliano e Luvumbo, invece che prendere il classico nome esotico all'ultimo giorno di mercato, ed è una scelta condivisibile. Anche se magari un giocatore navigato e collaudato per la Serie A, come quarta scelta, poteva essere una buona idea.

Chi si aspettava grandi nomi probabilmente è rimasto deluso, ma è stato un mercato funzionale più che ad effetto. Intanto, la cosa più importante, ovvero sistemare la difesa, è stata fatta. Ora bisogna raccogliere i frutti.

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