Nuova sconfitta per il Cagliari, la Roma passa 4-3 alla Sardegna Arena. Stesso risultato con cui i rossoblù liquidarono all’ultimo secondo la Samp in data 2 dicembre in quella che resta l’ultima vittoria degli isolani, che da quel giorno hanno rimediato sette sconfitte (più quella in Coppa Italia) e quattro miseri pareggi, per un totale di 4 punti conquistati su 33 disponibili e conseguente crollo verticale in classifica con tanto di addio ad ogni sogno di gloria nella stagione del centenario, annunciata come speciale e trasformatasi in un incubo.
Avanti con Maran – Il Presidente Giulini era stato chiaro in settimana “la mia stima nei confronti di Maran si moltiplica giorno dopo giorno”, ed infatti il tecnico non è a rischio esonero.
I motivi – Maran ha la squadra in pugno, non esiste nessun problema di spogliatoio, così come ha specificato in sala stampa Radja Nainggolan, bollando come “cazzate” le voci che raccontano il contrario. Il problema è di natura psicologica, perché nonostante il massimo impegno quotidiano e la totale dedizione al lavoro, a questo Cagliari non riesce nulla. Ed è su questo aspetto che si lavorerà con maggior forza, spesso una vittoria può davvero cambiare tutto. Esattamente come la sconfitta contro la Lazio e il pari contro il Parma hanno mandato in "tilt" la squadra.
Questione contrattuale ed economica, ma non solo – Maran è stato blindato con un contratto scadenza 30 giugno 2022, pesante dal punto di vista economico e con la piena convinzione da parte dei vertici del club che sia la persona giusta per andare avanti sulla strada del progetto. Per cui, non è stata presa in esame nessuna alternativa per la panchina del Cagliari. E le alternative (lo sa bene la dirigenza dal presidente in giù), qualora se ne volesse valutare anche soltanto una, non convincono. In pochi sarebbero disponibili a prendere in mano la squadra nel mese di marzo se non a caro prezzo e firmando anche per la prossima stagione. I nomi dei “disponibili” vanno dal proibitivo per costi, al non disponibile in corsa a pochi mesi dalla fine del campionato. Insomma, il cambio della guida tecnica (ad oggi), non è minimamente all’ordine del giorno e delle cose.