In questo concitato tourbillon di consultazioni rossoblù e non, il Cagliari ha individuato la sua squadra di governo. A chiedere la fiducia sarà Rolando Maran, 54enne tecnico ex Chievo.
I sardi si son stufati di stagioni frenetiche e di continui attentati alle coronarie, e hanno cercato di individuare una figura che potesse dare sicurezza e stabilità all’ambiente. Così la scelta è ricaduta su un pragmatico, un allenatore che ha fatto della compattezza e del contropiede rapido le sue carte vincenti, in una carriera che raramente gli ha riservato flop.
Il punto più alto l’ha raggiunto nel 2013, quando stabilì il record assoluto di punti per il Catania (56) con una squadra che entusiasmava la Serie A con il suo gioco rapido e solido. Era il Catania degli Argentini, una favola che si è spenta troppo in fretta e per motivi (purtroppo) non legati al campo.
Ormai da quattro anni Maran guidava la panchina del Chievo, dove aveva sempre guadagnato la conferme (una rarità per una squadra di questo livello) grazie a delle salvezze ottenute col minimo sforzo. La squadra è cambiata pochissimo nel corso degli anni, la dirigenza non ha dovuto sborsare praticamente mezzo centesimo, e ogni anno il tecnico trentino si portava a casa la salvezza fischiettando.
Quest’anno le cose non son andate esattamente come ci si aspettava, con gli scaligeri invischiati nella lotta per non retrocedere sino alle ultimissime giornate. Colpa di un girone di ritorno disastroso, che è costato la panchina a Maran in favore dell’ex capitano del Chievo D’Anna.
Ottimi risultati li ottenne anche a Brescia e Varese, dove conquistò anche uno storico accesso alla finale dei play-off (persa con la Samp).
Ora Maran, il normalizzatore, ripartirà (salvo clamorosi ed imprevedibili colpi di scena) da Cagliari, dove dovrà fare ciò che meglio gli riesce: essere normale, essere in linea con le attese. Conquistare la salvezza senza troppi problemi e poi chissà .

