È crisi. Lo stadio Marcantonio Bentegodi è stato lo sfondo dell’ennesima disfatta. Non sono arrivati molti gol (1-0 per il Chievo alla fine), ma per il Cagliari è un momento assolutamente buio. Il match contro i clivensi ha evidenziato come la squadra isolana abbia iniziato con una rivoluzione nella scelta degli uomini (come modulo è rimasto lo storico 4-3-1-2).
Le conseguenze di tale scelta si sono poi viste in gara: tra imprecisioni, mancanza di idee e assenza di automatismi, è arrivata la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Tuttavia, quel che balza di più agli occhi è il fatto di non puntare su un undici base fisso da riproporre di partita in partita. Gli infortuni sono un fattore che ha sicuramente inciso nel corso di questo primo scorcio di campionato, ma non possono diventare un alibi ogni qual volta c’è qualcosa che non va (specialmente in caso di sconfitta).
Ancora una volta, si è visto un Cagliari rassegnato, quasi come se dall’inizio della partita si stesse consegnando al proprio destino, senza lottare. Tutto ciò ha consentito poi al Chievo di poter vincere una partita che poteva essere alla portata. Per il Cagliari è crisi nera: l’escalation negativa continua.