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Lo spauracchio Cagliari spaventa Catania

Tanto rispetto per i rossoblù trapela dalle parole dei prossimi avversari della squadra di mister Lopez

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È iniziata la marcia di avvicinamento al prossimo turno di campionato, che vede il Cagliari impegnato nella trasferta in terra sicula, ai piedi dell’Etna. Il Catania penultimo in classifica non deve però trarre in inganno: la partita sarà ricca di insidie, a cominciare dalla voglia di invertire la tendenza della squadra etnea, ormai conscia che le partite sono sempre meno e che non si possa più sbagliare. La salvezza, d’altronde, dista solo 3 punti, e non c’è da dubitare che la squadra di Maran cercherà di colmare il gap dalla quartultima proprio contro i sardi.

Tuttavia, il rispetto per i rossoblù è totale, e lo testimoniano le parole di due protagonisti dei rossoazzurri: l’argentino Bergessio e il terzino ex Inter Biraghi. Cominciamo dalle dichiarazioni dell’attaccante sudamericano:

“Cagliari? Bisogna fare attenzione a Conti: palla al piede può fare la differenza, quindi dobbiamo stare addosso al centrocampista sardo. Poi hanno Astori, è un grandissimo difensore. Ibarbo si è fatto male, è un giocatore fortissimo, ma il Cagliari è una squadra pericolosa anche senza di lui e per batterla serve voglia di vincere e cattiveria agonistica. Prometto alla nostra gente che ci metteremo tutto per salvarci. La squadra che molla perde e noi non vogliamo mollare e lotteremo fino alla fine per salvare il Catania.”

Anche il giovane terzino Biraghi è sulla stessa lunghezza d’onda del suo compagno di squadra:

“Di certo vorranno evitare di essere risucchiati in basso e cercheranno di vincere: sarà dura perché è squadra tosta. Al di là delle ultime vittorie, ha dimostrato di giocare alla pari con le big. Contro Juventus e Milan meritavano di fare punti. Ma noi non possiamo più fare regali a nessuna avversaria”.

Tanto, tanto rispetto, dunque, ma anche una promessa: al Massimino sarà battaglia. Il guanto di sfida è lanciato, Lopez lo sa, e siamo certi non si farà trovare impreparato.

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