Dopo il successo a San Siro contro l’Inter, il Cagliari, gare ufficiali a parte, guarda avanti e mette in primo piano quello che sarà il futuro prossimo del club. In particolare, il numero uno rossoblù, Tommaso Giulini, in una recente intervista al Corriere Dello Sport, ha confermato quali saranno le tappe più importanti della rivoluzione che lo stesso presidente vuole a tutti i costi attuare per il bene della tifoseria cagliaritana.
Oltre allo stadio provvisorio e alla nuova struttura (che dovrebbe essere pronta nel 2020, anno del centenario della società), c’è un aspetto che balza agli occhi di appassionati e supporters, ovvero la valorizzazione del vivaio e dei giovani italiani.
A tal proposito, il presidente della squadra isolana ha chiaramente indicato il punto di partenza giusto per far sì che tale progetto possa essere realizzato: “Puntiamo al modello Sassuolo, con diversi giovani e italiani”, ha detto Giulini. Una strada ambiziosa e di fondamentale importanza quella che il sodalizio di Via Mameli vuole intraprendere da qui ai prossimi anni, con un occhio di riguardo alle promesse che potrebbero caratterizzare la grande rinascita per il nostro calcio.
Tuttavia, avere una rosa di buon livello e con giocatori di prospettiva è solo il primo tassello per un Cagliari che vuole assolutamente crescere e affermarsi. Di fatti, un altro punto fondamentale è quello che riguarda lo stadio.
Da questo punto di vista, la macchina organizzativa della società rossoblù è già partita da tempo, con la struttura provvisoria che dovrebbe essere ultimata per l’inizio della prossima annata e con un sogno sempre più grande chiamato nuovo Sant’Elia. Con uno stadio di proprietà all’avanguardia (tema più che mai attuale e che, in A, vede solo Juventus e Udinese già attrezzate), aumentano gli introiti e ne beneficiano merchandising e sponsorizzazioni.
Di conseguenza, il Cagliari, oltre all’ottima partenza in campionato, guarda al futuro … sulle orme del Sassuolo.