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De Boer-Rastelli: filosofie a confronto

Il match domenicale tra Inter e Cagliari è anche la sfida tra due allenatori esordienti, figli di due filosofie calcistiche completamente diverse

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Il Cagliari di Massimo Rastelli, smaltita la pausa per le nazionali, tornerà in campo domenica pomeriggio per affrontare l’Inter di Frank De Boer (subentrato quest’estate a Roberto Mancini). La sfida del Meazza vedrà contrapposti due allenatori all’esordio assoluto in Serie A ma che, tuttavia, differiscono totalmente per la filosofia di calcio che adottano nelle loro squadre.

Al giorno d’oggi, il nuovo tecnico nerazzurro è considerato uno degli esponenti di maggior rilievo del “calcio totale”. Che cosa s’intende con questo termine? In linea di massima, si tratta di uno stile di gioco particolare, in cui per ogni giocatore che si sposta, un compagno di squadra lo sostituisce, mantenendo così l’intelaiatura originaria.

Con questo schema, i giocatori non hanno ruoli fissi durante il corso della partita ma possono operare indistintamente in difesa, mediana e attacco. Inoltre, tale filosofia è stata la prima ad attuare il pressing e la tattica del fuorigioco. La linea difensiva viene proposta a zona e i centrali hanno compiti diversi tra loro: lo stopper ha funzioni esclusivamente di copertura, mentre il libero imposta l’azione. Nella fase di possesso palla, gli esterni si sganciano costantemente, diventando vere e proprie ali offensive, per dare ancora più sbocchi alla manovra. Per quanto concerne il pressing, invece, esso ha l’effetto di mantenere corta la squadra e di favorire sia gli inserimenti in zona d’attacco che i ripiegamenti in fase di copertura. In tal modo, viene influenzato anche il modo di giocare del portiere, che veste i panni di un vero e proprio libero (l’esempio perfetto è l’estremo difensore del Bayern Monaco, Manuel Neuer).

Dal canto suo, Massimo Rastelli ha un credo calcistico altrettanto peculiare. Il punto principale è quello di scegliere gli uomini (prima ancora che calciatori) di qualità e che si mettano a disposizione di tutto il roster. “Nessuno di noi, individualmente, è forte come tutti noi messi assieme”, diceva Marcello Lippi, tecnico che ha esportato questo spirito vincente e che l’allenatore del Cagliari ha fatto suo fin dall’inizio della sua avventura in Sardegna. Da un punto di vista tecnico, invece, Rastelli punta molto sulla fase difensiva, cercando di curarne i minimi particolari.

A differenza del collega interista, l’ex Avellino propende per difensori centrali che abbinino potenza fisica e senso della posizione. I laterali formano con le mezzali cerniere difensive che mettono in difficoltà gli avversari e, quando c’è un’azione d’attacco, le catene di difesa e centrocampo creano un’importante superiorità numerica sugli esterni. Inoltre, nel credo calcistico rastelliano, vi sono altre figure fondamentali. La prima è quella del doppio play-maker, indispensabile per avere più opzioni nella costruzione della manovra, mentre la seconda è il centravanti boa, ovvero un calciatore forte fisicamente, in grado di reggere l’urto con i difensori avversari e di colpire efficacemente il pallone con la testa, sia per una sponda che per tirare in porta.

Domenica non sarà solo il giorno di Inter-Cagliari, ma anche la sfida tra Frank De Boer e Massimo Rastelli, ovvero tra due modi diversi di vedere il calcio.

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