Undici partite giocate in questa stagione, tutte da titolare e disputate fino al triplice fischio, sono coincise con 7 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta: questi sono i numeri che porta in dote alla causa rossoblù un giocatore come Marco Capuano.
Un difensore che non ruba certo l’occhio per l’eleganza, ma che fa della concretezza e della determinazione il suo marchio di fabbrica; l’ex Pescara infatti ricorda i difensori di vecchia scuola, rudi, a tratti cattivi, temuti dagli attaccanti avversari, ma dannatamente efficaci.
In una squadra come quella allenata da Rastelli, non è un mistero che in diversi frangenti di questa tribolata stagione, sia stato difficile ritrovare attori in maglia rossoblù che abbinassero alle loro doti tecniche, un pizzico di cattiveria agonistica necessaria ad avere la meglio di compagini che hanno interpretato le gare all’insegna dell’agonismo e della forza fisica. L’assenza di Capuano per diversi mesi si è fatta sentire e non poco, non solo per la mancanza di un giocatore dotato di tale caratteristiche mentali, ma anche e soprattutto a seguito dell’impossibilità di poter contare su un difensore capace di ben disimpegnarsi sia nei panni di centrale che come terzino di fascia mancina.
Il ritorno coinciso con il goal che ha aperto le danze nella grande vittoria ai danni del Brescia, ha ricordato a tutti che Rastelli in una rosa ampia e ben assortita, può vantare un difensore che sa come si conquista la A e ogni volta che scende in campo dimostra una concentrazione e una ferocia che lo portano ad essere valutato come uno dei migliori in campo.
Il suo esempio può essere di sprone per diversi compagni che se da un lato possono vantare un bagaglio tecnico di indubbia fattura, l’atteggiamento esibito non ha permesso di sfruttare diverse occasioni nel corso della stagione. Uno come Capuano, che ad appena 25 anni dimostra di avere tali doti è necessario tenerselo stretto, perché anche in A il suo contributo tornerà di sicuro utile.