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Forza Marco!

Sau lontano dalla migliore condizione: il Cagliari ha bisogno di lui

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Io non dimentico. Cagliari non dimentica. Perché c’era una volta il ragazzo che incantava San Siro, che andava in nazionale, c’era una volta Marco Sau.

Ed è risaputo, noi sardi siamo così, quando un giocatore del Cagliari segna manda in delirio un’isola, ma se a farlo è uno coi quattro mori sul petto, se a farlo è uno che pesta la nostra stessa terra da quando è un bimbo, tutto cambia, tutto è amplificato. Tutto diventa poesia, storia da raccontare, festa, come se in campo ogni giorno ci fosse la Sardegna. Come se la palla la toccasse ognuno di noi.

Sarà per questo che l’isola si è innamorata sin da subito di Marco Sau, Pattolino, delle sue giocate, del suo sorriso, di quel suo essere un piccolo grande in mezzo ai giganti. Come ogni sardo che si affaccia aldilà del mare, piccolo nelle sue incertezze, gigante nella sua determinazione.

Da un po’ di tempo a questa parte, Cagliari non riesce più a vedere il suo eroe. Il numero 25 sembra l’ombra del funambolo che faceva ammattire i difensori della Serie A, colpa anche dei numerosi infortuni che lo hanno colpito da un anno a questa parte. Ma ciononostante è ancora lui, che si voglia o no.

E allora non si può che continuare a sperare di tornare a vederlo al top, come quando sarebbe stato impossibile pensare a un Sau in difficoltà in B. Cagliari non dimentica, e per questo ci crede ancora. In fondo pensare ad un Pattolino che calcia a giro sul secondo palo ed esulta col sorriso è sempre bello

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