Lui era quello che non avrebbe dovuto giocare, quello che tutti chiamano “rincalzo”. Forte, ma non abbastanza da soppiantare quell’altro e chiaramente non potranno mai giocare insieme. Marco Fossati, il regista bravo ma non quanto Di Gennaro. Marco Fossati, la riserva di lusso.

Ma a volte tutto si sconvolge, e la staffetta diventa coppia, unione. Perché un giorno Rastelli pensò a Dige e Fossati insieme e disse “Why not?”. Ed ecco entrambi in campo, insieme, con il palleggio del Cagliari che sale di livello in modo smisurato e i due che scoprono di essere compatibili. E da quel momento Marco è diventato insostituibile, col suo Q.I. da ragioniere unito a due piedi lustrati da Madre Natura. Difficile, se non impossibile, ricordare un passaggio sbagliato dal numero 33 rossoblù, ancor di più ricordare una scelta scorretta di questo ragazzo umile ma con talento da vendere.

Sin da quando era giovanissimo, quando non saltava una sola selezione nazionale. E a 23 anni, dopo un passato nelle giovanili di Inter e Milan, Fossati è pronto alla definitiva consacrazione. Forse Marco ha capito che il momento è adesso, che “ora o mai più”. Forse è per questo che il Sant’Elia oggi applaude per un centrocampista di primissimo livello.