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This is Nicolò

Barella ha risposto alla grande alla chiamata di Rastelli

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Chissà se fra qualche anno non ringrazieremo il signor Pasqua per aver ammonito Joao Pedro e Farias contro il Bari. Perché la contemporanea assenza dei due assi brasiliani poteva spegnere la luce del Cagliari, ma invece il Dio del Calcio ha regalato alla Sardegna Nicolò Barella, che ha illuminato i rossoblù brillando di luce propria.

Che fosse un predestinato era chiaro da tempo, che avesse personalità e che avesse piedi buoni anche. Ma forse nessuno si aspettava che questo ragazzo fosse già così forte. Pagine avanti nel manuale del calcio, consapevolezza nei propri mezzi da trentenne in una carta d’identità che ne recita 18, talento purissimo in un’intelligenza tattica fuori dall’ordinario per un appena maggiorenne. This is Nicolò

Contro la Salernitana Barella ha dimostrato di poter giocare senza problemi da titolare, di saper svolgere a meraviglia tanto la fase offensiva quanto la fase difensiva (brillante l’assist per Giannetti, da fenomeno il recupero in scivolata al limite della propria area) e soprattutto di aver già una certa maturità. Prendiamo il momento della sostituzione: il ragazzo classe 1997 sta abbandonando il terreno di gioco e Sciaudone cerca di velocizzare le manovre di uscita dal campo spingendo energicamente il centrocampista rossoblù. Barella non reagisce, dando prova di una grandissima maturità e compiendo un gesto che giocatori ben più navigati di lui non avrebbero eseguito. Ci sarebbe da scommettere che il 70-80 % dei giocatori si sarebbero girati verso Sciaudone con una reazione violenta.

Ora sarà un problema per Rastelli anche lasciar fuori uno così, anche se in effetti quando senti il nome Nicolò  Barella riesci ad accostarlo alla parola “problema” solo a parlare sono gli avversari.

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