Non capita tutti i giorni di scendere in campo alla Scala del Calcio, per di più da capitano. Simone Benedetti, centrale difensivo del Cagliari, si è presentato nella serata di martedì, nell'ottavo di finale di TIM Cup contro l'Inter, con la fascia al braccio. Una scelta quanto mai sorprendente da parte della società , decisa a premiare il giocatore per la serietà con cui ha affrontato la prima parte di stagione.
Sappiamo tutti come è andata la sfida, ma Benedetti, che fino ad allora aveva collezionato due mini-spezzoni di partita in Serie B e una presenza nella coppa nazionale, si è contraddistinto per concentrazione, senso della posizione e, in diverse circostanze, anche per visione di gioco, spingendosi oltre la propria metà campo cercando di imbeccare Cerri, Giannetti e nel secondo tempo anche Farias e Melchiorri.
Dalle sue parti non hanno avuto vita facile Palacio e Manaj, entrambi sovrastati fisicamente dal 23enne di Torino, che ha fatto valere i suoi centimetri facendosi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto, dando indicazioni e guidando il reparto difensivo. Unica sbavatura nel primo tempo, quando su un cross dalla destra si è fatto anticipare all'interno dell'area di rigore da Palacio: un superlativo Cragno ha, però, salvato il risultato.
Una prestazione che, addirittura, sarebbe potuta esser condita dalla rete, quando all'11' (su risultato di 0-0), in seguito ad un rilancio maldestro di Medel, il difensore ha calciato verso la porta di Carrizo, sfiorando il palo. Un gol che avrebbe avuto un significato speciale, visti i suoi passati gloriosi nelle file della Primavera dell'Inter, con la quale conquistò il Torneo di Viareggio.
In un pacchetto difensivo che nelle ultime gare ha concesso qualche occasione di troppo agli avversari, il buon Benedetti, professionista esemplare e silenzioso, vuole convincere Massimo Rastelli che "anche lui c'è": ci auguriamo, dunque, che presto possa giungere una chance da titolare.