Si avvicina la fine di questo dicembre “terribile” e alla stessa velocità si avvicina anche il tempo dei bilanci in casa Cagliari. Sicuramente nelle prime due settimane fin qui trascorse, i rossoblù hanno lasciato per strada punti importanti, dovuti certamente a gravi errori arbitrali, ma anche al fatto di doversi abituare a trovare un nuovo equilibrio senza il capitano Daniele Dessena, infortunatosi a Brescia e fuori causa per il resto della stagione.
Ad ogni modo, il fatto che la squadra rossoblù stia trovando così tante difficoltà a prendere in mano saldamente le redini di questa stagione, rappresenta senza ombra di dubbio una problematica serie che merita una serie di riflessioni “senza sconti”.
È vero, come dice mister Rastelli, e come è apparso evidente nelle gare fin qui disputate, che le avversarie che giocano contro il Cagliari disputano la famosa gara della “morte”, perché non hanno intenzione di porgersi a vittima sacrificale.
È altrettanto vero che la Serie B è difficile, certo. Però la rosa rossoblù ha una caratteristica che gli altri club della serie cadetta non hanno: una rosa di grandissima qualità (almeno sulla carta) riscontrabile in ogni singolo giocatore.
Allora, perché è così tremendamente difficile scavare un solco in classifica tra sé e il resto delle squadre? Sì, perché a prescindere da infortuni ed errori arbitrali, il Cagliari non riesce a compiere quel passo decisivo che gli permetterebbe di dimostrare i maniera netta e definitiva che è davvero la formazione più forte?
Sia chiaro, stiamo parlando comunque di una situazione (al momento) privilegiata: la squadra rossoblù è oggi seconda in classifica e non ha da temere certamente delle situazioni tali da pregiudicarne il ritorno in Serie A; non si trova, per dirla chiaramente, in una situazione disgraziata come quella dello scorso anno.
Tuttavia, considerati i mezzi a disposizione degli uomini di Rastelli, non si può nemmeno essere pienamente soddisfatti di quanto fin qui dimostrato dai sardi, che a gare di pregio, alternano amnesie e passi falsi che impensieriscono. E non potrebbe essere diversamente.
Le prossime tre gare, contro Bari, Salernitana e Pro Vercelli, saranno quelle che porteranno i rossoblù alla fine di dicembre e che completeranno il girone d’andata, di questa prima e non semplice parte di campionato.
E al giro di boa sarebbe meglio essere primi, lassù, a prendersi il titolo di campione d’inverno: in questo modo si passerebbe una sosta più serena e si potrebbe iniziare a pensare con più tranquillità alla seconda parte di stagione.
E soprattutto, nonostante il fatto che le somme si tireranno a giugno, non arrivare primi a dicembre (e, magari, arrivare secondi a qualche punto di distanza dal Crotone) suonerebbe come un "fallimento" (o quasi).
Perché è vero che le prime due squadre classificate accedono direttamente alla Serie A, ma il Cagliari non è certo stato costruito per arrivare secondo.