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Ecco il Rigamonti, lo stadio factotum

L'impianto di Brescia tra calcio, atletica, rugby, musica e religione

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Era il 1956 quando a Brescia iniziarono i lavori per l'edificazione di quello che sarebbe diventato lo stadio storico delle rondinelle. La costruzione durò tre anni, e nel '59 lo Stadio fu inaugurato in tempo per il campionato di Serie B.

Sorgeva su un vecchio impiantino preesistente da 30 anni, ma la modifica fu straordinaria: il nuovo stadio del Brescia andava ad ospitare 28270 persone, ed era dotato di qualsiasi attrezzatura per l'atletica leggera.

Fu doveroso intitolare la struttura a Mario Rigamonti, difensore Bresciano miilitante nel Grande Torino che morì nel '49 nella strage di Superga. L'evento drammatico che scosse tutta l'Italia convinse la città lombarda a far restare Mario per sempre nella memoria del popolo della città. Non è l'unica vittima a cui fu intitolato lo stadio. La curva Nord del Rigamonti dal 2013 è chiamata Curva Toninelli, dal nome del tifoso bresciano morto in un incidente d'auto mentre andava ad assistere alla semifinale dei Play Off di B. 

Dai 28270 seggiolini iniziali si passò a 22944 nel 2010 per adeguarsi alle norme di sicurezza imposte dalla Serie A, campionato in cui fu promosso il Brescia in quell'anno.

Nel corso della sua storia lo Stadio ha ospitato tantissime partite di rugby, un match della nazionale di calcio nell'88 (perso 1-0 contro il Galles con un gol di Ian Rush), e anche concerti di artisti celebri come Elton John, Vasco Rossi e David Bowie. Nel '98 è persino stato sede della beatificazione di Giuseppe Tovini ad opera di Giovanni Paolo II.

Attualmente solo 16308 dei 27000 circa posti a sedere sono agibili.

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