Il calcio è altra cosa, c’è poco da dire. 5 pareggi in 10 giornate, tutti per 0-0. Bisoli ed il suo Perugia, concretezza e solidità a parte, tutto regalano, tranne che spettacolo. E dire, che ieri l’ex tecnico rossoblù, ha sistemato la squadra perfino con un “offensivissimo” 4-3-3. Nessuno se n'è accorto.
In casa, zero gol subiti: neppure il Cagliari è riuscito nell’impresa di gonfiare la rete al “Curi”, il tutto nonostante le limpide occasioni capitate sui piedi di Farias, Melchiorri, Pedro e Giannetti.
Certo, anche ieri i sardi non hanno brillato, bisogna essere sinceri. Eppure, qualche passo avanti rispetto alle precedenti gare in trasferta lo si è notato. Ingresso in campo più rabbioso, quattro palle gol limpide (manca cinismo, bisogna buttarla dentro), il provare a fare la gara piuttosto che aspettare, sono fattori che lasciano comunque ben sperare.
Il gioco latita, vero, o perlomeno non sembra essere in grado di fare la differenza, perché quella, fino a questo momento, l’hanno fatta in primis i singoli, che se si “addormentano” come ieri, davvero tutto diventa più complicato. Esattamente come i lanci lunghi che la squadra si ostina a fare, sinonimo di poca lucidità e scarse idee specie nella zona mediana in fase di impostazione.
Una squadra, il Cagliari, in cerca di una identità precisa, che però al netto delle criticità evidenziate, ieri ha fatto un passo in avanti.
Pressoché impossibile giocare contro il Perugia, e più in generale contro le squadre allenate da Bisoli. Lo abbiamo visto, quello non è calcio, il calcio è altra cosa.