Mentre i compagni strappavano con le unghie e con i denti il primo posto in campionato mandando al tappeto il Cesena, più su di Cagliari, tra Reggio Emilia e Vicenza, Alessio Cragno si sporcava i guanti, si sbucciava i gomiti e le ginocchia, per tenere inviolata la porta dell'Under 21.

Due partite in quattro giorni per il portiere del Cagliari, protagonista in Europa ma relegato in panchina in Italia. Fa un certo effetto vedere un 21enne, ormai titolare inamovibile da qualche stagione tra i pali della formazione di Luigi Di Biagio, guardare i compagni di club da fuori.

Certo, quest'anno, con l'arrivo di Storari, è ancor più complicato trovare spazio. Nella scorsa annata, con Zeman in panchina, superò nella scala gerarchica Colombi, ma dopo qualche prestazione non convincente e l'acquisto di Brkic a gennaio, ricoprì il ruolo di dodicesimo.

La reattività e l'esplosività i punti di forza di Cragno, che sicuramente affinerà ancor di più sotto la guida di David Dei, preparatore dei portieri del Cagliari, e l'occhio vigile dei colleghi più “anziani”,  Storari e Colombo. Magari, già in questa stagione, potrebbe ritagliarsi il posto in qualche partita, collezionando minutaggio in un torneo, quello di Serie B, che l'ha visto già in grande spolvero a Brescia.

Le basi ci sono. Il futuro, che con tutta probabilità sarà ancora a tinte rossoblù (vicino il rinnovo di contratto), promette bene. L'Uomo Cragno è in attesa di un'opportunità. La chiamata di Rastelli arriverà, ne siamo certi.