C'è chi preferisce mandar giù prima la zolletta di zucchero e poi prender la medicina. Il Cagliari sembra prediligere la via opposta.
Prima la medicina, poi la zolletta. Soffre, subisce, sembra non trovare il gioco. Poi all'improvviso ingrana, inizia a macinare campo, i leoni vengono fuori dalla gabbia e i rossoblù calano gli assi, lasciando di sasso gli avversari di turno, che sino a quel momento magari avevano dimostrato di potersela giocare almeno alla pari.
Come un diesel, sembra quasi che i sardi abbiano bisogno di scaldare il motore prima di sferrare l'accelerata decisiva.
Probabilmente non è un caso, perché il Cagliari sa addormentare la partita e contenere le scorribande nemiche. Poi, a partita inoltrata, quando le energie cominciano a scarseggiare, smette di contare la maggiore verve degli avversari e nella bilancia dei valori comincia a pesare tantissimo la qualità degli undici in campo.
E forse è per questo che i rossoblù vincono, perché tra le 22 della serie cadetta non c'è una squadra con un organico così alto qualitativamente. Inoltre la rosa del Cagliari è ampia, con ricambi di primissimo livello, e nei secondi tempi Rastelli può adoperare cambi rigeneranti senza perdere dal punto di vista del livello tecnico.
E così, mentre gli altri si fermano a far benzina, il diesel rossoblù mette la freccia e va.

