Ci sono diversi allenatori che curano con dovizia di particolari la gestione delle palle inattive.
Il Mihajlovic neo tecnico rossonero, già ai tempi di Catania e poi nella sua parentesi blucerchiata, grazie anche e sopratutto all’aiuto del guru tattico Emilio Di Leo fece dei calci da fermo un’arma irrinunciabile da aggiungere al proprio corredo; Sarri a Empoli invece è solo uno dei più recenti e attenti divulgatori della necessità di sfruttare appieno le possibilità che possono derivare da calci d’angolo e punizioni.
Nella prima uscita ufficiale dell’annata rossoblù, il Cagliari ha messo a segno ben 3 reti che sono scaturite da situazioni su palla inattiva. Non è un caso, infatti in occasione del primo corner battuto dai sardi, il pallone è stato indirizzato al limite dell’area, dove l’accorrente Balzano lasciato libero dalla difesa avversaria, ha battuto a rete non riuscendo tuttavia a centrare lo specchio della porta. Nel secondo calcio dalla bandierina invece, si è potuto assistere ad un cross corto per la prima punta che ha provato a sorprendere senza fortuna il portiere sul primo palo. Questi sono solo due situazioni delle tante nel corso della gara, che sono balzate all’occhio e che fanno capire quanto Rastelli porti una dote completa a 360 gradi.
Le situazioni derivanti da palle inattive, in passato venivano raramente risolte in casa rossoblù dall’abilità in fase aerea degli attaccanti o dai difensori centrali. Nella gestione Rastelli al contrario c’è la ferma volontà che nulla sia lasciato al caso e, per conquistare la A, è grande la consapevolezza di massimizzare tutto il proprio potenziale e le circostanze che nel corso della gara si possono verificare.
Lo stesso allenatore campano ha sottolineato in sede di conferenza post partita quando sia importante sfruttare le proprie potenzialità in ogni situazione, sopratutto sui calci da fermo.
Di fatto un’arma in più in un arsenale che lascia ben sperare per il proseguo della stagione e in vista di test ben più probanti.

